Come dicono quelli che leggono
questo blog sporadicamente e, probabilmente, ne leggono solo i titoli perché gli
articoli, forse, richiedono troppa attenzione, ora faccio quello che vede le
cose negative. Purtroppo se fossimo in molti a vederle, queste cose negative,
probabilmente non ve ne sarebbero così tante perché chi è preposto a far sì che
le cose siano migliori presterebbe maggiore cura affinché le proprie
negligenze non vengano rilevate.
Così, se i cittadini di questo
disgraziato paesello del Piceno, memore di un’ormai antica quanto forse
irripetibile prosperità, avessero prestato maggiore attenzione ai fatti della
politica, quella politica tanto vituperata ma che, nel bene o nel male, regola
le nostre vite, forse oggi non ci troveremmo con un Comune guidato da un funzionario,
per quanto ottimo, ma non eletto da noi cittadini, e non ci troveremmo
condannati a un futuro senza investimenti per far crescere la città, senza la
possibilità di una progettazione, un futuro senza futuro, almeno nel breve-medio
periodo.
La notizia del nuovo debito del
nostro Comune, un debito enorme che svuoterà le casse comunali e per evitare il
quale pare vi sia poco da tentare, appare come una condanna senza appello, una
condanna che colpisce prima di tutto una scellerata classe politica che ha guidato
la città negli ultimi dieci-quindici anni, ma che ricade sulle teste dei cittadini
che, a veder bene, non sono del tutto incolpevoli.
Indicare questi amministratori
come una disgrazia, condannarli per la loro incompetenza, per la loro
negligenza, per la loro superficialità (senza tirare in ballo onestà e
rettitudine) è inutile. Perché nemmeno chi era all’opposizione,
istituzionalmente preposto a controllare e denunciare situazioni come questa,
ha voluto o potuto scongiurare questo disastro. E nemmeno noi cittadini ci
possiamo chiamare innocenti, noi che per ben tre consiliature consecutive abbiamo
dato mandato agli stessi che, nel tempo, ci hanno regalato palazzetti dello
sport scheletrici, torri filosofali spaziali costosissime, tantissime fontane,
centri commerciali inutili e ci hanno privato di verde, strade percorribili,
servizi efficienti, teatri e strutture pubbliche, un centro storico vivibile,
una città dove poter pensare al futuro.
Ora torneremo a votare e dovremo
scegliere sempre tra gli stessi soggetti che, privi anche di umano senso di
pudore, verranno a convincerci che il loro progetto è il migliore, un progetto
che sarà, in virtù del nuovo debito e di molti potenziali altri che verranno,
sostanzialmente irrealizzabile, qualunque esso sia. I nomi dei responsabili li
sappiamo ma si ripresenteranno a chiederci di rappresentarci.
C’è un lato positivo in tutto
ciò, tanto per smentire quelli che leggono solo i titoli e che fino a questo
punto dell’articolo non ci arriveranno: non avremo, nei prossimi cinque anni,
torri multicolore e nuove mirabolanti fontane. Ma non avremo nemmeno ciò di cui
abbiamo bisogno: servizi, manutenzione, una città efficiente. E chiunque vinca
le prossime elezioni in realtà avrebbe fatto meglio a perdere. Perché se è
onesto dovrà amministrare debiti. E se non lo è ne contrarrà di nuovi. Che
tutti noi, come sempre, pagheremo.
Luca Craia
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