È una brutta notizia quella della
mancata concessione del palasport al gruppo Agesci per il tradizionale veglione
di carnevale. Non è brutta tanto per la festa che non ci sarà o, forse, ci sarà
ma altrove, quanto perché è l’ennesimo tassello di un puzzle che raffigura una
Montegranaro che va in pezzi: il teatro La Perla inagibile, l’Officina delle
Arti al freddo e, quindi, inutilizzabile e ora anche il palazzetto dello sport.
Dire che sia colpa del
Commissario Prefettizio, a detta di molti troppo rigido e ligio al dovere e
alle regole, è completamente sbagliato. Le regole ci sono e debbono essere
rispettate anche perché riguardano la pubblica sicurezza sulla quale mi pare ci
sia poco da scherzare e, soprattutto, derogare. Perché il punto è proprio
questo: fino ad oggi i problemi che il Commissario sta rilevando ci sono sempre
stati e credo, stimando chi ci ha amministrati come persone dotate di
intelletto, erano ben noti. Ma anziché trovare delle soluzioni si derogava alle
regole. Viene da pensare che, con tutte queste deroghe, abbiamo anche corso
qualche rischio.
Il risultato è, comunque, che a
Montegranaro non c’è più un luogo di incontro per la comunità. Se per placare
le coscienze vogliamo incolpare di questo il Commissario Ianieri facciamo pure
ma credo che dovremmo, invece, trarre le dovute conclusioni circa quella famosa
“diligenza del buon padre di famiglia” che dovrebbe sorreggere ogni scelta
amministrativa e che, mi pare, non ci sia stata. Io non metterei mai a rischio
la sicurezza della mia famiglia. Speriamo che chi amministrerà Montegranaro in
futuro la pensi come me.
Luca Craia
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