Il problema della staticità degli
edifici dl centro storico è certamente quello più evidente e, necessariamente,
il più preoccupante. La soluzione è complessa ma già, come abbiamo detto, ci si
sta muovendo, non senza difficoltà, attraverso l’emissione di apposite
ordinanze. Le case cadenti sono individuate, censite e monitorate.
Ciononostante rappresentano, come sappiamo, un pericolo per la pubblica
sicurezza, sia dei passanti che delle costruzioni adiacenti.
Un problema, invece, finora poco
considerato è quello dell’igiene e del rischio sanitario dovuto a sporcizia e
presenza di animali all’interno di edifici disabitati. Sono diverse le
costruzioni non abitate all’interno del centro storico, fatiscenti ma non
necessariamente cadenti. Si tratta di edifici abbandonati all’interno dei
quali, sia per cause naturali che per inciviltà, l’accumulo di sporcizia di
varia natura attira animali di vario genere e ne favorisce la prolificazione:
piccioni, gatti randagi, topi. L’incuria in cui versa il quartiere agevola l’acuirsi
del problema che si manifesta con cattivi odori e avvistamenti di animali che,
potenzialmente, possono essere veicolo di infezioni e malattie.
Nelle foto vedete ritratto un
edificio che insiste tra via Palestro e vicolo del Ponte: la casa è puntellata
ma non nell’immediato pericolo di cadere. I vicini, però, lamentano la presenza
di cattivi odori e hanno più volte visto topi e ratti uscire da pertugi sui
muri e sugli infissi della casa. Come queste ve ne sono innumerevoli altre. Io
stesso ho potuto vedere, in via Garibaldi, strada in cui, in realtà, i fabbricati sono per la
maggior parte in buone condizioni, uscire da una piccola costruzione
abbandonata un ratto di notevoli dimensioni. Può far sorridere il fatto che un
gatto che era nella zona, vedendolo, ha pensato bene di darsela a gambe
piuttosto che seguire la natura e attaccarlo. Ma il sorriso è amaro,
considerando che, intorno alla costruzione di cui parlo, la zona è ampliamente
popolata.
È quindi necessario, oltre che
valutare, monitorare e intervenire sugli edifici pericolanti, anche effettuare
un censimento delle case vuote e determinare la presenza o meno di rischi per
la pubblica salute. Anche attraverso la soluzione di queste problematiche, che
certamente non appartengono soltanto al centro storico ma a diverse aree della
città (ad esempio potrei citare analoghe segnalazioni a San Liborio) passa il
miglioramento della qualità della vita dei cittadini e la rivalutazione
generale della città, non solo del centro storico.
Luca Craia
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