giovedì 20 marzo 2014

La risposta di Tipicità




Per dovere di cronaca e correttezza pubblichiamo la risposta della Segreteria di Tipicità alla mail di Dino Gazzani pubblicata in precedenza (http://laperonza.blogspot.it/2014/03/disservizi-tipicita.html). Giudizi e considerazioni ai lettori.

Gent.mo Sig. Gazzani,
La ringraziamo per la Sua mail che ci offre la possibilità di chiarire punti rilevanti relativi all’organizzazione di una manifestazione.
È inutile sottolineare quanto lavoro comportino le dimensioni e la struttura stessa di Tipicità: avendola visitata se ne sarà sicuramente reso conto.
Siamo veramente dispiaciuti, sia per Lei che per tutti gli altri utenti che si sono trovati nella sua stessa situazione, per il disagio causato dall’impossibilità di uscire e rientrare a Tipicità. Ci teniamo però a sottolineare che non è Tipicità, o il comune di Fermo, a stabilire le regole, che esistono e, quindi, è giusto che vengano rispettate.
Nel corso degli anni, molte persone ci hanno chiesto di utilizzare la celeberrima “contromarca” che, obiettivamente, potrebbe risultare risolutiva in questi casi. Purtroppo la procedura da attuare per potersene avvalere è talmente complicata e macchinosa da non risultare idonea a manifestazioni di carattere temporaneo. La fattispecie di Tipicità rientra nel campo di applicazione relativo agli spettacoli (come ad esempio cinema, teatri, musei,…) per i quali, nel momento in cui la matrice viene staccata dal biglietto, lo stesso si reputa annullato ed è di conseguenza considerato un bene “goduto”. Le discoteche, invece, utilizzano contromarche e timbri, poiché si configurano come attività a carattere continuativo, per le quali tale tipo di procedura diventa, per certi versi, semplificata e semplificativa.
Ma non vogliamo assolutamente tediarla con ulteriori spiegazioni di carattere tecnico, bensì semplicemente renderla edotta del perché a Tipicità venga applicata la regolare normativa relativa agli spettacoli.
Per quanto riguarda il personale con il quale Lei ha interloquito in questa specifica situazione, da ciò che Lei scrive ci sembra di capire che L’abbiano ben indirizzata, che Le abbiano fornito le giuste indicazioni e risposto esaurientemente ai suoi quesiti sulla base di tutti gli strumenti che avevano a disposizione. Naturalmente non erano nella condizione di contravvenire alle regole, come è giusto che sia.
Un discorso a parte merita il suo commento sui “5 ragazzi che si giravano i pollici”. Quei ragazzi sono studenti dell’Istituto Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare, che vengono a Tipicità non “sottopagati”, anzi, “non pagati affatto”, nell’ambito di un rapporto di collaborazione con l’Istituto stesso per stage formativi. Questi ragazzi, probabilmente, in quel momento aspettavano istruzioni o stavano semplicemente prendendosi un minuto di pausa. Le possiamo assicurare che, nei tre massacranti giorni di Tipicità, questi ragazzi hanno dato veramente il massimo, impegnandosi con tanta volontà ed attenzione, difficilmente riscontrabile negli adulti e, pertanto, ancora più sorprendente negli adolescenti.
Nella sua lunga mail, Signor Gazzani, non ha però espresso pareri sulla manifestazione che riteniamo Lei abbia apprezzato, visto che ha manifestato l’intenzione di ritornare.
Ci auguriamo di aver chiarito i suoi dubbi e soprattutto che, grazie a queste delucidazioni, Le sia più chiaro il motivo per il quale ha ricevuto determinate risposte “dal vivo”.
La aspettiamo a Tipicità 2015.

Cordiali saluti
La Segreteria

P.S.: Desideriamo tranquillizzarla in merito ai nostri ospiti. Non solo Giuliani e Veronesi, ma tutte le delegazioni ospiti di Tipicità, in primis il Sud Africa, hanno lasciato Fermo estremamente soddisfatte, esprimendo la ferma intenzione di essere nuovamente presenti e protagonisti alle prossime edizioni di Tipicità.


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