Per dovere di cronaca e correttezza pubblichiamo la
risposta della Segreteria di Tipicità alla mail di Dino Gazzani pubblicata in precedenza (http://laperonza.blogspot.it/2014/03/disservizi-tipicita.html). Giudizi e considerazioni ai lettori.
Gent.mo Sig. Gazzani,
La ringraziamo per la Sua mail che ci offre la possibilità di chiarire
punti rilevanti relativi all’organizzazione di una manifestazione.
È inutile sottolineare quanto lavoro comportino le
dimensioni e la struttura stessa di Tipicità: avendola visitata se ne sarà
sicuramente reso conto.
Siamo veramente dispiaciuti, sia per Lei che per
tutti gli altri utenti che si sono trovati nella sua stessa situazione, per il
disagio causato dall’impossibilità di uscire e rientrare a Tipicità. Ci teniamo
però a sottolineare che non è Tipicità, o il comune di Fermo, a stabilire le
regole, che esistono e, quindi, è giusto che vengano rispettate.
Nel corso degli anni, molte persone ci hanno chiesto
di utilizzare la celeberrima “contromarca” che, obiettivamente, potrebbe
risultare risolutiva in questi casi. Purtroppo la procedura da attuare per
potersene avvalere è talmente complicata e macchinosa da non risultare idonea a
manifestazioni di carattere temporaneo. La fattispecie di Tipicità rientra nel
campo di applicazione relativo agli spettacoli (come ad esempio cinema, teatri,
musei,…) per i quali, nel momento in cui la matrice viene staccata dal
biglietto, lo stesso si reputa annullato ed è di conseguenza considerato un
bene “goduto”. Le discoteche, invece, utilizzano contromarche e timbri, poiché
si configurano come attività a carattere continuativo, per le quali tale tipo
di procedura diventa, per certi versi, semplificata e semplificativa.
Ma non vogliamo assolutamente tediarla con ulteriori spiegazioni
di carattere tecnico, bensì semplicemente renderla edotta del perché a Tipicità
venga applicata la regolare normativa relativa agli spettacoli.
Per quanto riguarda il personale con il quale Lei ha
interloquito in questa specifica situazione, da ciò che Lei scrive ci sembra di
capire che L’abbiano ben indirizzata, che Le abbiano fornito le giuste
indicazioni e risposto esaurientemente ai suoi quesiti sulla base di tutti gli
strumenti che avevano a disposizione. Naturalmente non erano nella condizione
di contravvenire alle regole, come è giusto che sia.
Un discorso a parte merita il suo commento sui “5
ragazzi che si giravano i pollici”. Quei ragazzi sono studenti dell’Istituto
Tarantelli di Sant’Elpidio a Mare, che vengono a Tipicità non “sottopagati”,
anzi, “non pagati affatto”, nell’ambito di un rapporto di collaborazione con
l’Istituto stesso per stage formativi. Questi ragazzi, probabilmente, in quel
momento aspettavano istruzioni o stavano semplicemente prendendosi un minuto di
pausa. Le possiamo assicurare che, nei tre massacranti giorni di Tipicità,
questi ragazzi hanno dato veramente il massimo, impegnandosi con tanta volontà
ed attenzione, difficilmente riscontrabile negli adulti e, pertanto, ancora più
sorprendente negli adolescenti.
Nella sua lunga mail, Signor Gazzani, non ha però
espresso pareri sulla manifestazione che riteniamo Lei abbia apprezzato, visto
che ha manifestato l’intenzione di ritornare.
Ci auguriamo di aver chiarito i suoi dubbi e
soprattutto che, grazie a queste delucidazioni, Le sia più chiaro il motivo per
il quale ha ricevuto determinate risposte “dal vivo”.
La aspettiamo a Tipicità 2015.
Cordiali saluti
La
Segreteria
P.S.: Desideriamo tranquillizzarla in merito ai
nostri ospiti. Non solo Giuliani e Veronesi, ma tutte le delegazioni ospiti di
Tipicità, in primis il Sud Africa, hanno lasciato Fermo estremamente
soddisfatte, esprimendo la ferma intenzione di essere nuovamente presenti e
protagonisti alle prossime edizioni di Tipicità.
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