martedì 25 marzo 2014

PRIMAVERA - DI ANNA LISA MINUTILLO

Ancora una volta ci onoriamo di ospitare un bel pezzo di Anna Lisa Minutillo, giornalista e scrittrice di grande sensibilità.

Il ticchettio della pioggia sui vetri che si fonde con quello dell’orologio che imperterrito scandisce il tempo e segna parentesi di ricordi e di emozioni.

Il silenzio che si sta per illuminare a giorno quando si distendono le curve del cuore e si aprono alla voglia di raccontare e di parlare,la paura di farlo per non rompere l’incanto.

Siamo arrivati ancora una volta alla stagione primaverile e vediamo i giorni illuminarsi un po’ di più,i fiori fare capolino da questa terra che li ricopriva fino a pochi giorni fa, e c’è e ricomincia l’inno alla vita ed alla voglia di leggerezza ,di sole,di risveglio non solo di colori ma anche dell’anima e del cuore e siamo ancora qui e ci chiediamo come mai e non ci rendiamo conto della grande fortuna che abbiamo nel poter assistere a tutto questo,non lo vediamo o forse non lo vogliamo vedere.

E’ sempre notte e come tutte le notti per me inizia la rumorosa pace del silenzio che fa tanto di quel rumore da non poter spiegare,non ci sono le parole giuste ,le cerco perché voglio che quando mi serviranno non vengano fraintese e possano distendersi lungo le pieghe della vita che corre senza dare l’errata sensazione di essere giunte li quasi per caso,devono essere ben meditate ,devono diventare dolci ma anche decise,devono avere il piglio giusto,devono indignare far reagire,devono dare la svolta,devono scuotere l’anima,devono essere fendenti che li liberano nell’aria si fendenti come quelli che continuano ad essere inferti su questi corpi martoriati ,su questi volti tanto amati,su queste vite che avevano voglia di essere vissute ,su queste donne di cui spesso ci si dimentica pur parlandone con una certa cadenza ormai spettacolarizzata ad uso e consumo della notizia dell’ultima ora che riempie titoli di testa e che si dissolvono dopo un giorno dalla loro stessa pubblicazione.

Mi viene in mente nella stagione dell’amore,nel momento in cui i battiti del cuore accelerano notevolmente,nella pausa fra l’inverno gelido come i cuori che circondano queste donne che amavano e forse anche troppo al punto da annullare se stesse per vedere compiaciuti ed appagati i loro compagni di vita ,di storia, di cuore e il primo sole caldo che fa capolino fra le nuvole grigie di queste città che tornano a risplendere avvolte dalla luce che avevano anche dimenticato di possedere.

Cosa vogliono le donne alla fine ? cosa cercano? Di cosa hanno bisogno per sentirsi felicemente coinvolte nelle loro relazioni? Cosa si aspettano dai loro compagni? Come mai diventano facili prede di mani avide di vendetta e di rabbia repressa? Cosa manca a questi rapporti nati con l’aspettativa del primo bacio e l’ansia della prima vacanza da trascorrere insieme?

Cosa manca a questi uomini che da persone adorabili diventano carnefici delle loro stesse donne? Cosa scatta nella mente di chi non accetta un rifiuto in questo momento storico dove bisogna avere tutto ciò che hanno gli altri per sentirsi davvero realizzati,hanno forse finito per considerare l’amore come un possesso da estendere oltre che ai beni materiali anche ai sentimenti?

Hanno forse iniziato a paragonare i sentimenti a qualcosa da acquistare come se fosse in vendita sulla bancarella della frutta al mercato? Hanno paura di sfigurare rispetto ai loro amici,alle loro famiglie perché non sono riusciti a tenere con se chi dava loro prestigio e cura? Cosa sta accadendo a quel cuore che non si vergognava e non temeva un no cosa…

Alcune volte mi improvviso osservatrice esterna e non coinvolta e mi capita di entrare in siti dove ci sono chat destinate agli incontri fra i due sessi ,le prime battute di qualcuno sono sempre il solito disco rotto,altri in men che non si dica hanno già deciso di lasciarti il numero del loro cellulare anche se non lo hai richiesto,altri ancora ti inviano immediatamente la loro foto dicendo che la inviano solo a te e lo fanno perché ti ritengono speciale e non vorrebbero perderti…Perdermi rispondo io? Si,mi dispiacerebbe non ritrovarti più,non poterti più parlare e allora faccio notare che non si può perdere qualcuno che non si è mai avuto e restano stupiti,come risvegliati,interdetti .

Utilizzano termini che dovrebbero essere usati con cautela come si trova scritto in alcuni bugiardini che accompagnano apparecchiature pericolose.

Poi ci sono gli audaci ,quelli che ti invitano ad uscire con loro senza neanche sapere cosa ti interessa fare dove ameresti andare,tanto loro vogliono andare solo in un luogo con te per cui perché perdersi in preamboli..?

E alla fine quelli hot ,i repressi del caso quelli che pensano ancora che le dimensioni contino nella vita ma non quelle occupate dalla mente ma quelle occupate dal loro organo riproduttivo e decidono di inviarti un bel selfie che li ritrae in tutto il loro splendore ed allora ti viene quasi in mente di realizzare un book con tutti gli scatti riservati a questa parte del corpo con cui spesso finiscono con il ragionare seguendo le sue pulsioni e dimenticandosi di avere anche delle pulsazioni.

Si consuma tutto attraverso la tastiera,i monitor,il rumore delle dita che corrono veloci sui tasti e che fanno compagnia intanto che si sforzano di mettere insieme quattro scarne parole da dire e di cui non importa poi molto .

Allora mi chiedo se queste persone uscissero dallo schermo cosa sarebbero in grado di fare,mi chiedo se questo correre ed accorciare le distanze della tecnologia non ne abbia create di ben più grandi di distanze non abbia aumentato le distanze fra i cuori si perché di ascoltarsi,di dialogare,di scoprirsi,di sfogliarsi come pagine di libri non importa poi molto a nessuno.

E questo è uno spaccato della vita reale che viene trasposto nel virtuale ma che alla fine non è differente da ciò che accade nella realtà,sentimenti usati come merce di scambio,distrazione e solitudine che si vogliono riempire con dialoghi che di dialogo non hanno nulla,ci si sente al sicuro perché non costretti ad interagire direttamente e chissà se alcune pieghe di queste situazioni non siano poi motivo scatenante di frustrazioni da sfogare sui corpi di quelle donne che ignare di tutto ciò decidono di iniziare a frequentare qualcuno di questo soggetti.

Non ci si espone più,si temono le persone,si temono le parole si temono anche gli abbracci,si teme l’amore e questa stagione che è appena iniziata ha già lasciato scie di sangue ad introdurla ,scie di dolore,di sogni spezzati di attimi rubati di cocente indifferenza ed imbarazzo che non vogliamo più provare.

Siamo impreparati per vivere ciò che cerchiamo,non ci stupiamo più ,non troviamo più particolari le gentilezze,riteniamo ridicola la tenerezza,non sappiamo definire un bacio,non riusciamo ad essere naturali con le cose naturali perché conosciamo solo le finzioni e quando c’è ne rendiamo conto il castello di carte crolla e non abbiamo più appigli perché abbiamo smesso di credere anche nei sogni non ci sorreggiamo più nemmeno attraverso quelli..

Cosa accade al nostro cuore,perché quando ci parla non lo ascoltiamo più,come mai non muoviamo un dito per far capire a chi si infila in situazioni poco raccomandabili che non si deve avere paura di parlare di coinvolgere persone di chiedere aiuto .

Non riesco a comprendere molte cose,non riesco ad essere molta cosa,non riesco a far combaciare la parola amore al dolore,non riesco ad immaginare qualcuno che dovrebbe starci accanto iniziare a colpire noi per la vigliaccheria di non colpire se stesso e le sue paure,i suoi timori,non voglio vedere altri corpi allungare la lista dei nomi di chi cade per mano dell’amore malato,non mi piace più questa vita non vita che in molti conducono credendo che questo sia il modo per stare al mondo,questa è sopravvivenza che si trascina fino a che non priva della vera vita qualcuno e questo non c’entra nulla con l’amore.

E come sempre è notte ,e come sempre i pensieri corrono veloci e come sempre non c’è spazio per vedersi sconfitti,e come sempre non manca la voglia di vedere il sole dietro a queste nuvole che sono tornate ad oscurare il cielo.

Cerco di iniziare il nuovo giorno,mi preparo il primo caffè,spalanco la finestra,respiro a pieni polmoni ,decidendo di uscire in giardino mi faccio avvolgere da questa pioggia che voglio lavi via davvero tutto questo orrore che deve smettere di fare rima con amore perché l’amore farà girare il mondo sempre e chi si permette di fermarlo per mano violenta ha già ucciso se stesso senza rendersene neanche conto.

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