Ancora una volta ci onoriamo di ospitare un bel pezzo di Anna Lisa Minutillo, giornalista e scrittrice di grande sensibilità.
Il
ticchettio della pioggia sui vetri che si fonde con quello dell’orologio che
imperterrito scandisce il tempo e segna parentesi di ricordi e di emozioni.
Il
silenzio che si sta per illuminare a giorno quando si distendono le curve del
cuore e si aprono alla voglia di raccontare e di parlare,la paura di farlo per
non rompere l’incanto.
Siamo
arrivati ancora una volta alla stagione primaverile e vediamo i giorni
illuminarsi un po’ di più,i fiori fare capolino da questa terra che li
ricopriva fino a pochi giorni fa, e c’è e ricomincia l’inno alla vita ed alla
voglia di leggerezza ,di sole,di risveglio non solo di colori ma anche
dell’anima e del cuore e siamo ancora qui e ci chiediamo come mai e non ci
rendiamo conto della grande fortuna che abbiamo nel poter assistere a tutto
questo,non lo vediamo o forse non lo vogliamo vedere.
E’ sempre
notte e come tutte le notti per me inizia la rumorosa pace del silenzio che fa
tanto di quel rumore da non poter spiegare,non ci sono le parole giuste ,le
cerco perché voglio che quando mi serviranno non vengano fraintese e possano
distendersi lungo le pieghe della vita che corre senza dare l’errata sensazione
di essere giunte li quasi per caso,devono essere ben meditate ,devono diventare
dolci ma anche decise,devono avere il piglio giusto,devono indignare far
reagire,devono dare la svolta,devono scuotere l’anima,devono essere fendenti
che li liberano nell’aria si fendenti come quelli che continuano ad essere
inferti su questi corpi martoriati ,su questi volti tanto amati,su queste vite
che avevano voglia di essere vissute ,su queste donne di cui spesso ci si
dimentica pur parlandone con una certa cadenza ormai spettacolarizzata ad uso e
consumo della notizia dell’ultima ora che riempie titoli di testa e che si
dissolvono dopo un giorno dalla loro stessa pubblicazione.
Mi viene
in mente nella stagione dell’amore,nel momento in cui i battiti del cuore
accelerano notevolmente,nella pausa fra l’inverno gelido come i cuori che
circondano queste donne che amavano e forse anche troppo al punto da annullare
se stesse per vedere compiaciuti ed appagati i loro compagni di vita ,di
storia, di cuore e il primo sole caldo che fa capolino fra le nuvole grigie di
queste città che tornano a risplendere avvolte dalla luce che avevano anche
dimenticato di possedere.
Cosa
vogliono le donne alla fine ? cosa cercano? Di cosa hanno bisogno per sentirsi
felicemente coinvolte nelle loro relazioni? Cosa si aspettano dai loro
compagni? Come mai diventano facili prede di mani avide di vendetta e di rabbia
repressa? Cosa manca a questi rapporti nati con l’aspettativa del primo bacio e
l’ansia della prima vacanza da trascorrere insieme?
Cosa
manca a questi uomini che da persone adorabili diventano carnefici delle loro
stesse donne? Cosa scatta nella mente di chi non accetta un rifiuto in questo
momento storico dove bisogna avere tutto ciò che hanno gli altri per sentirsi
davvero realizzati,hanno forse finito per considerare l’amore come un possesso
da estendere oltre che ai beni materiali anche ai sentimenti?
Hanno
forse iniziato a paragonare i sentimenti a qualcosa da acquistare come se fosse
in vendita sulla bancarella della frutta al mercato? Hanno paura di sfigurare
rispetto ai loro amici,alle loro famiglie perché non sono riusciti a tenere con
se chi dava loro prestigio e cura? Cosa sta accadendo a quel cuore che non si
vergognava e non temeva un no cosa…
Alcune
volte mi improvviso osservatrice esterna e non coinvolta e mi capita di entrare
in siti dove ci sono chat destinate agli incontri fra i due sessi ,le prime
battute di qualcuno sono sempre il solito disco rotto,altri in men che non si
dica hanno già deciso di lasciarti il numero del loro cellulare anche se non lo
hai richiesto,altri ancora ti inviano immediatamente la loro foto dicendo che
la inviano solo a te e lo fanno perché ti ritengono speciale e non vorrebbero
perderti…Perdermi rispondo io? Si,mi dispiacerebbe non ritrovarti più,non
poterti più parlare e allora faccio notare che non si può perdere qualcuno che
non si è mai avuto e restano stupiti,come risvegliati,interdetti .
Utilizzano
termini che dovrebbero essere usati con cautela come si trova scritto in alcuni
bugiardini che accompagnano apparecchiature pericolose.
Poi ci
sono gli audaci ,quelli che ti invitano ad uscire con loro senza neanche sapere
cosa ti interessa fare dove ameresti andare,tanto loro vogliono andare solo in
un luogo con te per cui perché perdersi in preamboli..?
E alla
fine quelli hot ,i repressi del caso quelli che pensano ancora che le dimensioni
contino nella vita ma non quelle occupate dalla mente ma quelle occupate dal
loro organo riproduttivo e decidono di inviarti un bel selfie che li ritrae in
tutto il loro splendore ed allora ti viene quasi in mente di realizzare un book
con tutti gli scatti riservati a questa parte del corpo con cui spesso
finiscono con il ragionare seguendo le sue pulsioni e dimenticandosi di avere
anche delle pulsazioni.
Si
consuma tutto attraverso la tastiera,i monitor,il rumore delle dita che corrono
veloci sui tasti e che fanno compagnia intanto che si sforzano di mettere
insieme quattro scarne parole da dire e di cui non importa poi molto .
Allora mi
chiedo se queste persone uscissero dallo schermo cosa sarebbero in grado di
fare,mi chiedo se questo correre ed accorciare le distanze della tecnologia non
ne abbia create di ben più grandi di distanze non abbia aumentato le distanze
fra i cuori si perché di ascoltarsi,di dialogare,di scoprirsi,di sfogliarsi
come pagine di libri non importa poi molto a nessuno.
E questo
è uno spaccato della vita reale che viene trasposto nel virtuale ma che alla
fine non è differente da ciò che accade nella realtà,sentimenti usati come
merce di scambio,distrazione e solitudine che si vogliono riempire con dialoghi
che di dialogo non hanno nulla,ci si sente al sicuro perché non costretti ad
interagire direttamente e chissà se alcune pieghe di queste situazioni non
siano poi motivo scatenante di frustrazioni da sfogare sui corpi di quelle
donne che ignare di tutto ciò decidono di iniziare a frequentare qualcuno di
questo soggetti.
Non ci si
espone più,si temono le persone,si temono le parole si temono anche gli
abbracci,si teme l’amore e questa stagione che è appena iniziata ha già
lasciato scie di sangue ad introdurla ,scie di dolore,di sogni spezzati di
attimi rubati di cocente indifferenza ed imbarazzo che non vogliamo più
provare.
Siamo
impreparati per vivere ciò che cerchiamo,non ci stupiamo più ,non troviamo più
particolari le gentilezze,riteniamo ridicola la tenerezza,non sappiamo definire
un bacio,non riusciamo ad essere naturali con le cose naturali perché
conosciamo solo le finzioni e quando c’è ne rendiamo conto il castello di carte
crolla e non abbiamo più appigli perché abbiamo smesso di credere anche nei
sogni non ci sorreggiamo più nemmeno attraverso quelli..
Cosa
accade al nostro cuore,perché quando ci parla non lo ascoltiamo più,come mai
non muoviamo un dito per far capire a chi si infila in situazioni poco
raccomandabili che non si deve avere paura di parlare di coinvolgere persone di
chiedere aiuto .
Non
riesco a comprendere molte cose,non riesco ad essere molta cosa,non riesco a
far combaciare la parola amore al dolore,non riesco ad immaginare qualcuno che
dovrebbe starci accanto iniziare a colpire noi per la vigliaccheria di non
colpire se stesso e le sue paure,i suoi timori,non voglio vedere altri corpi
allungare la lista dei nomi di chi cade per mano dell’amore malato,non mi piace
più questa vita non vita che in molti conducono credendo che questo sia il modo
per stare al mondo,questa è sopravvivenza che si trascina fino a che non priva
della vera vita qualcuno e questo non c’entra nulla con l’amore.
E come
sempre è notte ,e come sempre i pensieri corrono veloci e come sempre non c’è
spazio per vedersi sconfitti,e come sempre non manca la voglia di vedere il
sole dietro a queste nuvole che sono tornate ad oscurare il cielo.
Cerco di
iniziare il nuovo giorno,mi preparo il primo caffè,spalanco la finestra,respiro
a pieni polmoni ,decidendo di uscire in giardino mi faccio avvolgere da questa
pioggia che voglio lavi via davvero tutto questo orrore che deve smettere di
fare rima con amore perché l’amore farà girare il mondo sempre e chi si
permette di fermarlo per mano violenta ha già ucciso se stesso senza rendersene
neanche conto.
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