Sono anni che utilizzo il web e i
social network per comunicare eppure ancora mi stupisco di come i comportamenti
in questo contesto devino dalla normalità per virare verso una forma di
violenza che è verbale solo per il fatto che non può diventare fisica. Mi
capita spessissimo che le cose che io pubblico, che non sono altro che
riflessioni personali, ragionamenti che condivido e che non hanno la minima
pretesa di essere interpretate né sentite da parte mia come assiomi
indiscutibili, vengano commentate con parole offensive e con attacchi
personali. Molto spesso questi commenti avvengono in forma anonima ma,
quand’anche non lo sono, evidenziano come chi li scrive si consideri
autorizzato a qualsiasi eccesso in quanto in rete.
Ecco, il concetto di rete, se ci
mette tutti sullo stesso piano, se equilibra i livelli sociali e abbatte le
barriere di distanza e di censo, nello stesso tempo fornisce la possibilità di
travalicare le norme del normale convivere civile e autorizza, o illude di
essere autorizzati, al turpiloquio e all’offesa gratuita. Così leggiamo
sproloqui di violenza inaudita nelle pagine di politici, giornalisti e
personaggi pubblici e così anche il comune mortale che si diletta a scrivere le
proprie riflessioni deve subire gli attacchi di chi, incapace di una normale
discussione, si sente ben protetto dallo schermo del computer o del telefono
per poter, in una sorta di immunità mediatica, dire cose che, nella vita
quotidiana e nel rapporto normale, fisico, tra persone, mai si permetterebbe.
È il risvolto negativo della
facilitazione nelle comunicazioni fornita dal web. Purtroppo il soggetto più
debole, quello intellettualmente meno attrezzato, quello sfornito di bastevole
carattere per calarsi in una discussione costruttiva, nella realtà virtuale fa
quello che nella vita reale mai farebbe: offende, ferisce, minaccia. E spesso
nemmeno si assume la responsabilità di quello che dice, calandosi
nell’anonimato, o semplicemente convinto che, con un colpo di mouse, si possa
rimediare, cancellare, resettare.
Luca Craia
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