Molti candidati alle elezioni che
si sono appena svolte hanno affidato le loro considerazioni post-voto ai social
network dando testimonianza di sensazioni, emozioni, proponimenti e
considerazioni su avversari e compagni di schieramento. Questi pensieri lasciati
a disposizione degli elettori sono un fatto nuovo ed estremamente positivo perché
ci danno la possibilità di fare delle valutazioni non solo sulla proposta
politica ma anche sull’umanità dei candidati che, prima di essere persone
impegnate in politica, sono persone e basta.
Mi ha molto colpito, in questo
senso, quanto scritto sul suo profilo di Facebook da Mauro Lucentini, già
assessore prima ai lavori pubblici e poi alla cultura, con una pausa
involontaria in mezzo, nella giunta Gismondi. Lucentini parla ai suoi sodali in
lista dopo la sconfitta elettorale e fa alcune considerazioni da vero leader
quale lo possiamo considerare. Elogia i suoi, effettua conteggi, fa un’analisi
del voto più o meno condivisibile in relazione al fattore “Basso” e alle sue
conseguenze sul flusso elettorale e fa dei propositi assolutamente positivi
circa il ruolo che attende lui, Gismondi e la Zincarini, i tre eletti
della lista che sosteneva l’ex sindaco, in qualità di consiglieri comunali di
opposizione.
C’è però un passaggio che trovo
piuttosto contradditorio, ed è il momento in cui Lucentini, rivolto alle “nuove
leve” presenti in lista col suo schieramento, afferma: “avete già rimpiazzato una classe politica che non
meritava più di essere considerata tale”. Non capisco: gli eletti della
sua lista sono proprio lui, Gismondi e Anna Lina Zincarini, tutti e tre
considerabili non di primo pelo. Chi sarebbe, quindi, questa classe politica
rimpiazzata? E, soprattutto, perché questa classe politica a cui Lucentini si
riferisce, non meriterebbe di essere considerata tale? Per aver governato male?
Lo stesso Lucentini è al governo della città da più di una consiliatura, anche
se ora deve sedere sui banchi dell’opposizione. Quindi si riferisce forse a se
stesso? O piuttosto a chi ha vinto le elezioni? Ma, anche in questo caso, non è
chiaro: chi ha vinto non è stato rimpiazzato, anzi. E non ha governato
ultimamente, per cui perché non dovrebbe essere considerato “classe politica”
degna di questo nome?
Comunque,
auguri all’ex maggioranza ora diventata opposizione. Anche questo è un ruolo
che richiede molto impegno. I propositi sono buoni. Giudicheremo, poi, i fatti.
Luca Craia
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