Si conclude domani la campagna
elettorale più brutta della storia di Montegranaro. Abbiamo assistito a uno
scontro di livello bassissimo tra i candidati (a dire il vero tra alcuni più
che tra altri), con scambi di battute velenose, accuse, scaricabarile, ricerche
di responsabilità, dietrologia. Abbiamo
visto manifesti strappati, sentito denunce di intimidazioni, assistito a
litigate e principi di rissa. Ma soprattutto abbiamo vissuto il nervosismo
serpeggiante di chi vede nemici ovunque, di chi non tollera la critica, di chi
rifiuta il confronto civile rifugiandosi nello scontro personale per palese
mancanza di argomenti. E tutto questo a fronte di proposte, programmi, progetti
a dir poco risibili, per la stragrande maggioranza, promesse elettorali che non
tengono conto del disastro finanziario in cui versano le casse comunali e,
soprattutto, delle reali e nuove priorità venute alla luce in questi ultimi
tempi, ultimo ma primo il dissesto idrogeologico che sta interessando la
scarpata di viale Gramsci e che si sta estendendo anche alla sottostante circonvallazione,
per sanare il quale occorreranno risorse ingentissime che, ad oggi, non si sa
da dove possano scaturire.
Domenica voteremo, intontiti
dalla cattiva digestione della tante porchette, cene, rinfreschi, storditi
dalla montagna di chiacchiere ascoltate, ipnotizzati da elementi decorativi che
nulla porteranno al paese ma che conquisteranno senz’altro il voto di molti
elettori superficiali. E lunedì in serata avremo il nostro nuovo sindaco, che
governerà su mandato di pochi cittadini, che dovrà rappresentare l’intera città
per cinque anni pur essendo espressione di una minoranza anche piuttosto
esigua, salvo incredibili e imponderabili vittorie bulgare. Questo sindaco
governerà con i numeri in consiglio comunale ma non con il consenso popolare
che dovrebbe avere, complice anche una legge elettorale iniqua e stupida. Governerà
su un paese che è sopraffatto dalle emergenze con una capacità di spesa quasi
nulla. Governerà in un periodo storico in cui non si riesce a vedere un futuro
certo. E ci sarà un’opposizione che rappresenterà, messa insieme, la
maggioranza degli elettori. Un’opposizione che avrà la grande responsabilità di
controllare come non è mai stato fatto prima. Perché Montegranaro ha bisogno
prima di tutto di chiarezza, di onestà e correttezza, e di qualcuno che
verifichi che queste qualità siano usate quotidianamente da chi ci governerà.
Abbiamo davanti un quinquennio
molto difficile, a prescindere da chi uscirà vincente dalle urne. E
Montegranaro non può permettersi ulteriori errori, ritardi, negligenze.
Montegranaro ha bisogno di un Sindaco che governi, di assessori competenti e
non messi lì perché hanno presso tanti voti o perché espressione di qualche
forte sponsor della campagna elettorale. Montegranaro ha bisogno di un governo
che la porti fuori da questa palude in cui è caduta, altrimenti se ne scivolerà
lungo la collina insieme alla frana di dietro le mura.
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