Potrebbe togliermi il sonno
questo interrogativo, e potrebbe, anzi, dovrebbe toglierlo ad ogni
montegranarese attento e interessato alle sorti della propria città. Il
Palazzetto dello sport o, meglio, i ruderi di cemento armato che avrebbero
dovuto diventare il nostro palazzetto dello sport e che, invece, grazie al
fallimento della Calepio Scavi, sono rimasti il monumento alle incompiute e, se
vogliamo, alla cattiva amministrazione, di chi sono?
A quanto mi è stato detto non
sono del Comune. In effetti, essendo la Calepio Scavi fallita e non
essendo stato perfezionato l’accordo secondo il quale il “palazzetto” sarebbe
stato ceduto al Comune come pagamento per le opere del “Villaggio del Lavoro”
(altra megaincompiuta), le colonne abbandonate in località La Croce sarebbero ancora della
Calepio stessa e, quindi, in mano alla Curatela fallimentare.
Se così fosse, quindi, come
farebbero coloro che ci stanno infarcendo la campagna elettorale con progetti
faraonici di palestre, piscine e velodromi a realizzarli, questi progetti? C’è
da acquisirlo, prima. Quindi, oltre a spendere soldi che non si sa come
procurarseli per crearci l’impensabile, toccherebbe comprarsi o, meglio,
ricomprarsi il rudere. Che, tra l’altro, non sembra affatto in buono stato.
Magari pensare ad altre priorità?
Luca Craia
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