PENSIERI FRA SILENZI E PAROLE di Anna Lisa Minutillo
Si
susseguono nuvole in cielo e nuvole per chi le ha nel cuore , si attende un
sereno che di sereno non ha nulla dato ciò che ci ruota intorno, situazioni
sempre più allarmanti, tantissime persone senza un lavoro, case che vengono
messe in vendita per assicurare a chi con grande sacrificio le ha acquistate un
po’ di sopravvivenza, valigie che si preparano non per le vacanze estive ma per
una fuga verso altre Nazioni cercando il modo per ricrearsi una vita e non
restare solo fermi a guardare.
Sì, per
una volta siamo noi che invece di puntare solo il dito nei confronti di questi
grandi viaggi della speranza ne diventiamo protagonisti, magari potendoci
concedere ancora un altro modo per viaggiare, ma il concetto non cambia siamo
alla ricerca di qualcosa che ci hanno rubato e che non siamo più in grado di
far tornare e non si tratta della dignità di quella ne abbiamo da vendere basti
pensare al fatto che sarebbe stato semplice prendere spunto da chi ci dovrebbe
governare per capire che fra una strizzatina di occhio e l’altra, fra uno
sgomitarsi nemmeno tanto nascosto, fra una pacca sulla spalla ed una promessa,
la strada della legalità non viene mai seguita, chi è più furbo vince in questa
catastrofe di vita che qualcuno vive.
Non si
dice nulla di nuovo, non si scopre l’acqua bagnata semplicemente se ne fa i
conti tutti i giorni con questo sistema marcio e corrotto che genera mostri da
sbattere in prima pagina e che restano sempre impuniti ed ossequiati, che vanno
tenuti buoni perché di loro ci potrebbe sempre essere bisogno e che invece
andrebbero schifati, isolati, allontanati dalle persone perbene che ancora
esistono nonostante tutto e nonostante loro. Invece no, c’è l’inversione delle
parti: chi denuncia, chi amplia la visuale, che rende noto, chi comunica viene
isolato, viene snobbato e quasi sempre si ravvisa in persone così
malafede, si ritiene che lo facciano per guadagnare in notorietà cosa di cui
non hanno bisogno, senza pensare che esporsi e vivere una vita contro non è mai
cosa facile, che costa rinunce e sacrificio, che sarebbe comodo lasciarsi
imbrigliare da catene che chi porta spesso non vede o fa finta per chissà quale
strano disegno di non vedere ma che pesantemente trasporta ogni giorno con sé.
Strano
paese questo, strani i suoi abitanti, strani personaggi in cerca di autore che
non sanno più cosa voglia dire avere un proprio pensiero, che si sono arresi,
che contestano inquinamento e vanno in crociera su mostri galleggianti che
deturpano ambiente e serenità ma che fanno tanto figo.
Strano
paese di selfie pieni di piatti per cene luculliane e per la massima
disattenzioni per gli scatti di orrore e morte a cui stiamo assistendo nel
silenzio rendendoci complici di vite spezzate e di brutalità amene e
devastanti.
Strano
paese fra mode del momento, fra gare estetiche in cui tutti si snaturano per
assomigliare a qualcun altro solo perché non sono in grado di reggere il peso
di una ruga di espressione in più.
Strano
paese in cui non si trovano giusti i licenziamenti, le chiusure degli ospedali,
i tagli all’assistenza sanitaria ma nessuno si accompagna alle lotte dei
lavoratori davanti ai cancelli delle fabbriche, le portineria degli ospedali,
le manifestazioni di protesta.
Stano
paese quello in cui le Donne vengono continuamente massacrate per la “colpa” di
essere nate Donne ,per la loro voglia di essere considerate non solo corpi ma
anime e volontà,carattere e esseri raziocinanti e tutti non si stupiscono
neanche più di quanto avviene davanti ai nostri occhi,diventa quasi il finale
già preventivato del fil giallo a cui stiamo assistendo peccato però non si
tratti di un film e quasi sempre ci scappa la morte reale a fare da finale.
Starno
paese quello in cui si fissano controlli sulle strade, limiti di velocità,
divieto di vendita di alcolici e poi si fa la gara a vendere auto di
grande cilindrata a principianti, li si ubriaca con pubblicità in cui si
associa la bella vita alla bella macchina e gli si vende di tutto e di più per
poi far diventare l’ennesimo incidente frontale, lo schianto, i rottami
protagonisti della notizia della cronaca di paese senza pensare che sotto
quelle lenzuola bianche sono distese persone non manichini, che non si tratta
di una esercitazione di soccorso stradale ma di un intervento in cui non c’è
nulla da fare.
Strano paese
quello in cui si fermano persone per piccole inezie e le si picchia tanto,
forte, così duramente da privarle della vita perché ci si crede dei veri uomini
in quel momento, perché tanto nessuno saprà mai la verità, nessuno indagherà
mai ed anche se lo farà la loro voce non verrà ascoltata poiché si diventa una
forza solo in momenti per spalleggiare e lasciare impuniti chi dovrebbe
difenderci dal pericolo e non ucciderci ma non si dice mai questo. Tutti zitti,
per carità.
Strano
paese quello in cui esiste un Dio per ogni peccatore e il peccato tante volte
arriva da chi di questo Dio dovrebbe esserne rappresentante e non prova la
minima vergogna, il minimo timore del suo dio quando allunga le mani su minori
che si fidano di lui e gli intima il silenzio facendolo anche sentire sporco e
peccatore quando dovrebbe solo vergognarsi di vestire una divisa riservata ai
buoni di spirito, agli umili, ai servitori della fede.
Strano
paese quello in cui si parla di cultura e si chiudono teatri e scuole, dove si
vuole tutti ignoranti e plasmabili secondo modelli che nessuno ha chiesto,
richiesto e mai desiderato.
Strano
paese quello che addita le persone single, le persone libere mentalmente,
quelle che hanno gusti sessuali differenti e che non fanno del male a
nessuno perché danno via del loro e poi si lascia governare senza proferire
parola da sporchi, corrotti e collusi e senza un briciolo di dignità senza
battere ciglio, anzi facendo passare questo pensiero come un must da seguire
nella vita per avere successo e potere.
Strano
paese quello che si allaga ad ogni minimo temporale e poi non tiene puliti
tombini di scarico, che si circonda di sporcizia per far campare chi con questa
scusa si arricchisce sulle sue spalle e diventa magnate con la zozzeria
che si sono “magnati”.
Strano
paese quello che si preoccupa per il futuro dei propri figli e non
approfondisce mai i discorsi sulla salvaguardia del territorio, che non si
scompone di fronte alle scie chimiche, che non muove un dito quando interi
paesaggi nel nome del progresso e dello snellimento del traffico vengono
deturpati e resi invivibili a causa dello smog e del rumore acustico.
Strano
paese quello in cui si avvelena e ci si avvelena continuamente, un paese che
non è più in grado di lottare,che si sta inchinando come ha fatto la “famosa
nave di morte” davanti a chi lo sta rendendo invivibile, senza speranza, senza
sogni.
Non è
questo il paese che vorrei, non è questa la fine del mio articolo, non è questa
la fine dei buoni pensieri e delle buone azioni, non è questo che ci meritiamo
e non è questo che deve continuare ad accadere.
Bisogna
smettere di vergognarsi delle cose belle che ancora ci sono e possediamo,
bisogna sollevare il capo e farsi baciare dalla fortuna di essere ancora vivi,
bisogna essere grati a questo dono, trovare sempre la strada per esprimere il
proprio disappunto e associarlo alle azioni anche alle più banali che si tratti
di non gettare una carta in terra, di riempire un pomeriggio vuoto portando
solidarietà a chi ha bisogno, che si tratti di avvicinare qualcuno alla lettura
o alla scrittura, che si tratti di dialogare in modo costruttivo, di ripulire
un tombino sporco di foglie e carta, bisogna rimboccarsi le maniche, dare
l’esempio, smettere di credersi sconfitti prima ancora di averci provato.
Non è
possibile continuare ad abitare una terra tanto bella senza trovare il modo di
dare una svolta, mi rifiuto di credere che tutti gli abitanti di questo mondo
siano disposti a svendersi al peggiore offerente, mi rifiuto di pensare che non
importi a nessuno di voi di lasciare un mondo come questo ai vostri figli, mi
rifiuto di credere che la sete di giustizia non alberghi più nei nostri cuori e
so che da qualche parte nel mondo ci sono persone che la vedono come me e che
devono solo trovare il modo per dimostrarlo .
Smettiamo
di avere vergogna per le cose buone ed iniziamo davvero a prendere le distanze
da quelle cattive che ci circondano, siamo noi la forza della vita e
dimostriamolo allora per la vita e con la vita:FORZA!
E’ quasi
d’obbligo prima della pausa estiva fare il punto della situazione, mi
piacerebbe poter scrivere di cose che vanno, di persone che si stanno
organizzando e ripuliscono questo mondo e lo so che sarà così, lo so perché non
smetterò mai di credere nelle persone nonostante tutto e tutti, questo cuore
devo mettercelo sempre altrimenti cosa me lo avrebbero donato a fare?
Serene
vacanze a tutti noi, anche agli indifferenti che chiederanno l’aiuto di questo
dio non appena qualcosa che li toccherà da vicino farà parte della loro vita,
non si lamentino poi nel caso dovessero trovarlo occupato o semplicemente
distratto da chi il bene non lo predica solo ma lo fa.
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