Sono due gli alibi che l’attuale
amministrazione sta usando a giustificazione della sostanziale immobilità
registrata dall’insediamento ad oggi:
1)
ci siamo appena insediati, dateci tempo;
2)
abbiamo trovato un disastro e dobbiamo rivedere i
nostri programmi.
Entrambi gli alibi non tengono
per un semplice motivo: gli attuali amministratori di Montegranaro non sono
scesi con un disco volante (magari un UFO di quelli tanto amati dall’ex sindaco
Basso) e sono giunti a noi ignari di quello a cui stavano mettendo mano. I
nostri amministratori provengono da anni di opposizione. Il ruolo di
opposizione è un ruolo di controllo. I Consiglieri Comunali di opposizione
hanno il diritto/dovere di controllare ogni singolo atto compiuto dalla
maggioranza. Da qui pare evidente che, i nostri attuali amministratori,
dovrebbero essere al corrente della situazione. Essere al corrente della
situazione vuol dire:
a)
essere in grado di iniziare a lavorare immediatamente,
il giorno dopo le elezioni, e non dover attendere oltre tre mesi;
b)
essere consci dei conti, aver stilato un programma
attendibile che ne tenesse conto e, quindi, essere in grado di rispettarlo.
Per contrastare queste
argomentazioni mi è stato da più voci argomentato il fatto che l’opposizione,
durante le passate consiliature, ha sempre trovato grandi difficoltà se non
ostruzioni nell’accesso agli atti. Questo, se confermato, sarebbe gravissimo e
non si capisce perché, allora, tali consiglieri non abbiano denunciato questa
aperta violazione della legge e dei diritti democratici.
Non ci sono alibi, quindi, per
questi tre mesi di fermo totale o quasi. C’è solo da augurarsi che finalmente
Montegranaro riparta, come promesso, e non continui in eterno a dare gas e
tirare la frizione, anche perché le frizioni non durano in eterno: alla fine si
bruciano.
Luca Craia
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