È davvero di bassa qualità la
politica che vediamo imbastire in questi giorni a Montegranaro, con gente
spudoratamente in cerca di potere, poltrone, visibilità; sgomitate, sgambetti,
saltelli per evidenziarsi. In tanti anni che osservo la politica con occhio
attento credo di non aver mai visto comportamenti di livello così basso. E non è
solo il plurisindaco Basso che gufa Antonelli e si autocandida a sostituirlo qualora
i mal di pancia di quest’ultimo, più volte palesati, diventino ingestibili
dalla maggioranza tanto da vederne l’uscita, non così improbabile, dalla
coalizione.
È tristissimo vedere il politico
più navigato di Montegranaro quasi elemosinare un’alleanza in realtà non richiesta
ma che potrebbe rendersi necessaria in futuro qualora non solo il Presidente
del Consiglio ma altri elementi traballanti della maggioranza non potessero
essere stabilizzati. E per stabilizzare i tanti movimenti intestini (così
intensi e insistenti da prognosticare una colite spastica al governo della
città) non mancheranno gli strumenti: ci sono da assegnare diversi “posti”
minori, come le presidenze e i consigli di amministrazione degli enti comunali
quali la casa di riposo o la farmacia; ci sono le prossime elezioni, per le
quali già si notano eccessi di zelo, tanto per farsi notare, da parte dei non
eletti, ivi compresi quelli di Basso, per procurarsi un buon posto in lista.
Insomma, nonostante i tanti traballamenti, beccheggi e rollii, la barca ancora
non affonda e forse non affonderà almeno in tempo brevissimi. Questo, però,
potrebbe essere pagato a caro prezzo in termini di credibilità e coerenza,
dovendo accontentare così tanti appetiti.
L’opposizione, intanto, langue
tra le polemiche sterili e stucchevoli dell’ex maggioranza e il sostanziale
silenzio, piuttosto sorprendente in verità, del Movimento 5 Stelle. Finito l’entusiasmo
elettorale il clima si distende e, con esso, nervi e volontà. Non è bene.
Intanto Montegranaro ancora è lì
che sfriziona ma non riparte.
Luca Craia
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