Stamattina, quando ho letto
l’articolo del Carlino che riportava la notizia secondo la quale il Comune di
Montegranaro sarebbe in procinto di “affittare” un’idropulitrice dal Comune di
Monte Urano sono stramazzato sulla sedia. Come – mi sono detto –
l’idropulitrice c’è sempre stata, quella della Protezione Civile, che veniva
usata saltuariamente ma efficacemente nelle strade del centro storico per
rimuovere il guano di piccione. Mi sono chiesto perché non si utilizzasse più
questa attrezzatura per andare ad affittare quella del Comune “cugino”. Poi
scopro che si è trattato di un refuso della pur sempre ottima Marisa Colibazzi.
Capita, ci sta. In realtà si affitterebbe una spazzolatrice, da utilizzare per
tirare a lustro le strade del centro.
Ho fotografato questa spazzolatrice a Pienza. Lì funziona. Ma non ci sono macchine, è tutta pianura e le strade sono sufficientemente larghe. |
Ecco, il punto è questo: se si
pensa che si possa pulire il centro storico di Montegranaro con una
spazzolatrice si hanno idee davvero poco chiare sulla morfologia e la
topografia del nostro quartiere antico. Il centro storico nostrano è irto,
pieno di scalette, di vicoli strettissimi. Come si pensa di farci passare una
spazzolatrice quando, in certi angoli, ci gira a stento una bicicletta? Come si
pensa di farle scendere le scalette? Una spazzolatrice ha bisogno di strade
sgombre dalle auto in sosta, altrimenti pulisce solo il centro della strada.
Come si intenderebbe procedere? Con ordinanze di divieto di sosta nei giorni in
cui il mezzo dovrebbe passare? E chi non le rispetta? Multe? A Montegranaro? La
città dove non si fa la multa a nessuno, neanche se parcheggia in terza fila
davanti alla porta della chiesa durante la messa della domenica? Siamo seri.
Mi pare chiaro che i nostri
amministratori, ammettendo buona fede e altrettanto buona volontà, non
conoscano affatto il centro storico. Eppure in campagna elettorale ne hanno
fatto bandiera, promettendo grandi cose, cose che stentano a partire, progetti
che sembra non ci siano, soluzioni che non risolvono, amministratori che, anziché
occuparsi dei problemi radicali, come le case pericolanti, il guano di
piccione, una situazione urbanistica inaccettabile, pensano a fare accordi da
sbandierare alla Festa dell’Unità, senza sentire i residenti, senza
preoccuparsi di farsi dire da chi li vive, visto che loro stessi non ne hanno
idea, quali siano i veri problemi del cuore del paese. Montegranaro sfriziona
anziché ripartire, e la marcia è ancora in folle.
Luca Craia
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