Ho notato (e non sono il solo)
che ultimamente (e per ultimamente intendo da qualche anno) si avvistano più
topi e ratti del passato e questo mi è sembrato strano, perché ora che si è
applicata a pieno regime la raccolta differenziata porta a porta e, quindi, non
esistono più i cassonetti per strada, i roditori dovrebbero diminuire rispetto
al passato, dato che prima era per loro molto più agevole nutrirsi. Invece
sembra siano aumentati. Mi sono chiesto perché.
Poi mi sono fatto un’altra
domanda: da quanto tempo non si fa una derattizzazione globale sul territorio
cittadino? Non lo so, sto cercando tra le delibere comunali ma ho trovato solo delle
delibere antiche, le più recenti delle quali risalgono al 2002, per cui,
probabilmente, sono anni che non si derattizza più. Allora forse è questa la
spiegazione: nonostante i topi non abbiano più i cassonetti dell’immondizia a
cui attingere per sfamarsi, oggi non c’è più l’azione dell’uomo che controlli
la loro proliferazione. Ecco quindi che vediamo in giro topi ovunque.
Un conoscente che si occupa di
queste cose mi confermava che, a causa del minor gettito dal governo centrale,
molti comuni hanno rinunciato a derattizzare. Sarà il caso anche del nostro?
Non sarebbe, comunque, opportuno eventualmente ripristinare questo tipo di
intervento? Ricordiamo che il topo è un animale simpatico solo nei cartoni
animati, mentre nella vita reale è portatore di infezioni gravi e
potenzialmente molto pericoloso. L’ideale, come per i piccioni, sarebbe
intervenire sul degrado urbano dove questi animali prosperano. Ma intanto
derattizzare tamponerebbe il problema, augurandosi che le tante promesse
fatteci in compagna elettorale, piano piano vengano mantenute.
E ora speriamo gli animalisti non
siano troppo cattivi con me.
Luca Craia
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