Che la maggioranza che governa
Montegranaro si regga in piedi su più di una stampella è chiaro come il sole;
come, del resto, era chiaro che avrebbe avuto un equilibrio instabile sin dalla
progettazione di una coalizione così eterogenea e composta dalle molteplici
facce della sedicente sinistra – che già da sole male si accordano – più una
componente di destra neanche poco estrema. Ma ci domandavamo cosa c’era dietro
all’ansia di nominare un nuovo CDA per la casa di riposo comunale. La risposta
comincia a venire fuori. Non che ce ne fosse bisogno: chi capisce un po’ di
politica sa come vanno certe cose.
Il fatto è che già circolano i
nomi dei papabili al posto dell’uscente forzato presidente della fondazione,
Lucio Melchiorri, che avrebbe sì, a norma di legge e di logica quasi un anno
ancora di carica ma che deve essere sacrificato in anticipo per saziare
appetiti e mantenere in piedi un governo che, altrimenti, si fracasserebbe sul
selciato di piazza Mazzini, salvo che Melchiorri, com’è auspicabile, faccia
valere le sue ragioni, se non altro, per una questione di principio.
I nomi che circolano non li
faremo ma già circolano, fidatevi. E sono nomi noti, tutti riconducibili a
parti, frazioni, frammenti di questo composito schieramento. Ogni nome
accontenterebbe una parte. C’è da vedere chi si accontenterà e chi no, cosa
avverrà a nomina avvenuta, chi sarà soddisfatto e chi non lo sarà. E c’è da
vedere chi non lo sarà cosa farà di conseguenza.
In effetti, i vari mal di pancia
che si erano palesati negli ultimi mesi si sono ultimamente placati non per il
miracoloso effetto di qualche farmaco antispastico ma proprio per l’attesa di
vedere chi poteva ottenere cosa. Tra un po’ i nodi verranno al pettine e
vedremo se ci sarà stata la capacità di accontentare tutti o no. Certo il PD è
contento: ha piazzato un vicepresidente in provincia coi voti del centro-destra
(grazie a questo bizzarro sistema che ha salvato le abrogate province) e questo
può essere appagante. Ma Sel ha le sue pretese, il centro del Presidente del
Consiglio anche, mentre il Vice Sindaco e il suo inesauribile appetito cerca di
piazzare altre pedine di peso. Qualcun altro sembra essere già stato fatto
contento con incarichi veniali ma di visibilità mediatica.
L’unico che non ha pretese, per
ora, è quello che fa da ruotino di scorta, che appoggia all’esterno, che ha
detto, fin dall’inizio di questa stramba avventura, “contate su di me, quel che
accada”. Non sembra che Basso cerchi nomine comunali: evidentemente punta ad
altro, magari a votazioni a venire nel 2015. E nel 2015 ce ne sono di
importanti. Ad’è un manicomio…
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento