Comprendo la posizione del Presidente
del Consiglio Comunale di Montegranaro, Walter Antonelli. La comprendo ma non
la condivido. Certo, dal punto di vista di chi fa politica da anni e la fa
secondo i dettami di un modus operandi appartenente alla prima repubblica e
alle sue logiche il ragionamento di Antonelli non fa una piega. È vero quanto
egli afferma, ossia che tutte le amministrazioni che si sono succedute fino ad
oggi hanno cambiato i membri dei consigli di amministrazione degli enti
controllati dal Comune. Nulla di strano, quindi, secondo Antonelli, che anche l’amministrazione
Mancini lo faccia.
Per me invece è strano. Perché è
stata proprio Ediana Mancini ad affermare ripetutamente, in campagna elettorale
e dopo, che la sua amministrazione sarebbe stata diversa, che avrebbe rivoluzionato
il modo di gestire la cosa pubblica, che avrebbe utilizzato metodi trasparenti
e meritocratici. Ora io mi domando dove sia la meritocrazia nel voler
sostituire un CDA in carica, la cui scadenza, se non si vuole cavillare,
avverrà solo tra qualche mese. Mi domando quale sia la rivoluzione politica, il
nuovo modo di gestire la cosa pubblica. Non che questa amministrazione, in
questo modo, si dimostri peggio delle altre che l’hanno preceduta. Ma non è
nemmeno migliore come ci era stato promesso: è uguale.
Poi, se vogliamo dare retta alle illazioni,
alle chiacchierette che, sorprendentemente, Walter Antonelli cita come fonti e
alle quali sembra dar credito, il discorso cambia. La faccenda del contatore è
davvero brutta, specie se non suffragata da fatti concreti. Non mi piace questo
modo di fare politica che utilizza con estrema leggerezza il pettegolezzo, la
diceria, la chiacchiera da comare. Un utilizzo che spesso diventa diffamatorio
e che potrebbe e dovrebbe essere sanzionato. Ne uccide più la lingua che la spada (Siracide, 28:18). Chi usa
certi metodi lo sa bene.
Luca Craia
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