Se volete proprio saperlo sono
emozionato. Entrare tra quelle mura finalmente aperte al pubblico è stato
qualcosa difficile da raccontare, che va provato. Santa Croce è bellissima,
meravigliosa, trasuda storia, sarebbe da passarci giorni per guardarsela
centimetro dopo centimetro. Ma intanto oggi l’abbiamo vista ed è fantastico.
Volevo ringraziare l’associazione Santa Croce per l’impegno profuso, la
sovrintendenza della regione Marche per il lavoro svolto e la proprietà per
aver finalmente concesso l’accesso al pubblico. Stasera Manfredo Longi e Marisa
Colibazzi erano commossi ed emozionati a ragione, questa apertura al pubblico è
il risultato di anni di lavoro e di sacrificio. Un ottimo risultato.
Ora c’è da fare in modo che Santa
Croce diventi quello che è giusto che sia: un volano per la cultura e l’economia
turistica del territorio. È indispensabile unire le forze per creare una rete
di beni culturali fruibili e un’offerta turistica di alto livello che faccia
diventare la zona del Chienti uno dei siti più importanti del mondo in termini
di romanico. Pensiamo ai tesori che abbiamo: Santa Maria a Piè di Chienti, San
Claudio, Rambona, Fiastra, la nostra
Sant’Ugo e ora, finalmente, Santa Croce. Possiamo offrire al turista un
pacchetto culturale unico al mondo. Lavoriamoci su.
Intanto un’errata corrige: Santa
Croce sarà aperta al pubblico ogni primo e secondo mercoledì del mese con
orario 14.30 – 17.00.
Luca Craia
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