È cosa nota che io e Gastone
Gismondi, il nostro ex sindaco, siamo vecchi amici: ci conosciamo fin da
ragazzini e, pur non essendo mai stati “compagni di merende”, nel senso che
ognuno ha avuto la sua storia personale, ci siamo sempre rispettati. Questo
rispetto è rimasto anche nella fase in cui Gastone è stato Sindaco di
Montegranaro, un rispetto che non mi ha mai impedito di dire quello che pensavo
e di criticare il suo operato anche in maniera molto aspra. Chi frequenta il
blog in cui sto scrivendo sa cosa intendo, chi non lo frequenta può scorrere
all’indietro gli articoli per trovare i miei attacchi a volte anche feroci
verso l’amministrazione Gismondi. Le mie critiche, però, sono sempre andate in
direzione delle azioni e non delle persone: la persona per me merita sempre e
comunque rispetto finchè è onesta. Così i rapporti con l’amministrazione
Gismondi, con gli uomini che la componevano e con Gastone stesso sono stati
sempre cordiali e amichevoli nonostante io potessi essere considerato (ed ero
considerato) un oppositore.
Il mio comportamento non è mutato
con il cambio di amministrazione: sono un cittadino libero, non appartengo a
nessuno schieramento, non ho tessere di partito ed esprimo liberamente e con la
massima onestà intellettuale il mio pensiero. Per questo ora mi trovo a
criticare quella parte politica che cinque anni fa era all’opposizione e oggi è
al governo. Lo faccio con lo stesso spirito con cui criticavo allora Gismondi:
critico l’operato e non la persona alla quale riservo il dovuto rispetto. Non
sono, quindi, diventato improvvisamente amico di Gismondi: lo sono sempre
stato. E non sono affatto nemico della Mancini: sono solo un cittadino che osserva
e manifesta il suo pensiero senza pregiudizi. Chi dice e afferma il contrario o
non mi conosce e non mi segue o lo dice in malafede (o entrambe le cose
insieme).
L’Ape Ronza è un luogo dove
scrivo ciò che penso, da libero cittadino. Non è un giornale online, non è un
organo di informazione. È uno spazio personale. Il fatto che sia frequentato e
letto da qualche migliaio di persone non ne fa qualcosa di diverso. Né obbliga
me a scrivere e pubblicare qualcosa di diverso da quello che penso, in assoluta
libertà e onestà intellettuale. Così come chiunque possa essere infastidito da
quello che legge ha la massima libertà, mi pare evidente, di non leggerlo più.
Luca Craia
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