Mi manca tanto Berlusconi. Ma
davvero tanto. Ma voi ve lo ricordate come si stava bene con Berlusconi? Eravamo
tutti amici, tutti affratellati dalla lotta contro questo nemico comune, questo
lestofante fantastico, sfacciatamente brigante, questo impunito violatore di
leggi e regole. L’uomo, si sa, ha bisogno di un nemico e quale nemico poteva
essere migliore di questo magnifico furfante per poter unire persone di
estrazione sociale diversa, diversa condizione economica, diversa cultura
politica ma tutti accomunati dal senso di schifo per il laido comportamento di
questo nanerottolo saltellante rialzato su tacchi nascosti.
Certo, oggi abbiamo Renzi da
detestare, ma vuoi mettere? Berlusconi se ne inventava centinaia al giorno per
farci imbufalire, Renzi a malapena riesce a combinarne due o tre. Non ha la
capacità collante di essere nemico unico, di accomunarci tutti nella lotta
contro di sé. Ed è per questo che oggi siamo tutti sbriciolati, sparsi in mille
rivoli, disgregati. Il potere aggregante dell’odio verso Berlusconi non c’è più
ma c’è ancora il bisogno di un nemico politico. Renzi non ce la fa a
catalizzare questo bisogno ed ecco qua che ognuno si crea il nemico
personalizzato: tutti contro tutti.
Intendiamoci: l’unione contro
Berlusconi in assenza di qualsiasi progetto politico, col solo collante di
essere, appunto, contro ha prodotto i vari Monti, Letta e Renzi e la situazione
di estrema prostrazione in cui giace la Repubblica Italiana.
Bisognerebbe unirsi intorno a un’idea, a un disegno, un programma comune. Ma
gli Italiani non sono abituati a queste cose, sono sempre stati disuniti: prima
in tanti staterelli, poi la parentesi dittatoriale che ci ha costretti al
pensiero unico, poi il sistema multipartitico dove ognuno fondava il suo
schieramento politico, infine questo pasticcio in cui siamo ora dove
continuiamo a creare partiti ma in realtà il pensiero unico domina e divide
romanamente. E allora ridatece Berlusconi, almeno smettiamo di tirarci le sedie
tra noi e le tiriamo a lui.
Luca Craia
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