Che vi devo dire, pur essendo fondamentalmente favorevole a un sistema
di videosorveglianza, anche se, come ho già detto, non lo ritengo la soluzione
ma solo parte della soluzione, continua a rimanere perplesso sull’impostazione
di quanto si sta facendo a Montegranaro e sulla sua applicazione. In
particolare vorrei schematizzare i punti che non capisco o che non mi lasciano
tranquillo.
1) A che servono delle telecamere, installate dai privati, che
inquadrino una pubblica via dove non vi siano luoghi sensibili o a rischio?
2) Chi controlla che le telecamere installate dai privati siano
regolamentari e inviino le immagini solo alla Polizia Municipale?
3) Come farà la Polizia Municipale a controllare una mole di
telecamere imponente qualora vi sia un’adesione massiccia dei privati all’appello
del Comune, quando già senza questa incombenza e per ammissione degli stessi
amministratori è fortemente sotto organico anche solo per le attuali mansioni?
4) Come mai luoghi estremamente sensibili (come il Campo dei Tigli) non
sono annoverati tra le prime installazioni?
5) In che modo sarà tutelata la riservatezza dei dati del cittadino
inquadrato dalle telecamere?
Si richiede ai cittadini un atto di fiducia nei confronti degli
amministratori. Purtroppo questi stessi amministratori già in diverse occasioni
hanno dato prova di non dire la verità, come in differenti dichiarazioni
apparse sulla stampa. Ricordo che, scherzosamente ma non troppo, lo stesso
vicesindaco mi disse di tenere la mia persona monitorata, provandolo indicando
una mia visita ad un consigliere di minoranza e circostanziando quanto
affermato. Chi può darci la garanzia che la rete delle telecamere non venga utilizzata
anche per altri scopi? Francamente io tutta questa tranquillità non ce l’ho.
Luca Craia
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