Ogni tanto giova fare un promemoria alla politica, come si dice,
repetita iuvant. Così periodicamente torno sull’argomento “teatro Novelli”
anche perché, altrimenti, a Montegranaro non se ne parla proprio. Allora
facciamolo, questo promemoria.
Il teatro Novelli, piccola sala teatrale ottocententesca finemente
decorata a tempera, parzialmente distrutta negli anni ’50 del XX secolo, è
posto al primo piano del palazzo comunale. Come ben sappiamo il primo piano del
municipio è inagibile, smantellato dall’amministrazione Basso per una
ristrutturazione mai partita e, nell’attesa, è andato gradualmente
deteriorandosi portando con sé anche il prezioso teatro. Nell’ultimo
sopralluogo che ho avuto modo di effettuare l’anno scorso, alla presenza dell’ingegner
Alessandrini dell’Ufficio Tecnico, ho potuto verificare una preoccupante
presenza di guano di piccione, fatta poi rimuovere, e un’ancor più preoccupante
infiltrazione d’acqua dal tetto proprio sopra la volta in camorcanna del
teatro. L’infiltrazione, allora, ancora non aveva intaccato le tempere ma è
passato un anno e ora, chissà.
Prima delle elezioni Arkeo organizzò un incontro con le liste in
competizione per sottoporre loro il problema. La risposta fu corale e molto
incoraggiante tanto che tutte le formazioni inserirono un intervento di
recupero del teatro e dell’intero piano primo del comune nel loro programma,
anche quella che poi vinse le elezioni e ora governa Montegranaro. Sappiamo
tutti quale sia la situazione economica del Comune, ma è ragionevole pensare
che, se si inserisce nel programma un intervento si è anche calcolato che la
copertura finanziaria ci sia, almeno questo ci fu lasciato intendere in
campagna elettorale.
È passato più di un anno da quell’incontro. Mi pare opportuno, quindi,
ricordarne i contenuti augurandomi che si trovi la strada per intervenire
presto. L’assessore Perugini, nel frattempo, ha fatto sapere che l’intervento
di ristrutturazione del municipio è ancora programmato ma non nell’immediato.
Il problema è che, se le infiltrazioni di acqua proseguono, rischiamo di
perdere le preziose pitture. Sarebbe un peccato, anzi, sarebbe un crimine.
Luca Craia
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