Fra tante differenze che vengono esaltate invece
di essere accettate e considerate arricchimento personale ve ne è una che ci
unisce tutti ed è il colore del sangue che ci scorre nelle vene.
Concetto banale forse ma spesso e volentieri dimenticato o comodamente scantonato, altrimenti saremmo costretti a mettere in discussione anche noi stessi.
Concetto banale forse ma spesso e volentieri dimenticato o comodamente scantonato, altrimenti saremmo costretti a mettere in discussione anche noi stessi.
Per non vedere di noi ciò che non ci piace, che
volendo potremmo cambiare e non facciamo mai, ci accontentiamo di tanti lavaggi
del cervello che continuano ad essere dispensati tutti i giorni, così come
accade per quei consigli che nessuno richiede e che giungono inopportuni ma si
sa, a volte cervelli troppo piccoli sono supportati da lingue troppo lunghe e
la vita si snocciola così, senza pensare mai che potrebbe (volendo) essere
trasformata in una bella possibilità per tutti noi.
Questa testimonianza appartiene a quel mondo che
mi piace e che so esistere ancora, questa testimonianza per imparare a darsi da
fare e non solo a giudicare dall’apparenza, questa testimonianza per farci
riflettere su quanto tutti potremmo avere bisogno di tutti un giorno e la mano
che ci verrà tesa non deve avere colore ma solo cuore ed umanità quella che
spesso non siamo in grado di donare ma nemmeno di guardare.
“Era su una delle pigne di Ponte Santa Trinità a Firenze per scattare alcune foto al Ponte Vecchio quando ha perso l’equilibrio ed è caduto in Arno. Alla sua richiesta d’aiuto ha risposto un ragazzo marocchino di 27 anni, Toufik Chtouki che, senza pensarci due volte, si è tolto i vestiti e si è gettato in acqua. ‘L’ho visto andare giù, non potevo lasciarlo morire, siamo tutti uguali su questa terra, ha detto il magrebino dopo aver salvato l’incosciente turista, un ragazzo francese di 25 anni. Quest’ultimo è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi per accertamenti da un’ambulanza della Fratellanza Militare di Firenze, ma sembra che le sue condizioni siano buone, anche se è sotto choc”.
“Era su una delle pigne di Ponte Santa Trinità a Firenze per scattare alcune foto al Ponte Vecchio quando ha perso l’equilibrio ed è caduto in Arno. Alla sua richiesta d’aiuto ha risposto un ragazzo marocchino di 27 anni, Toufik Chtouki che, senza pensarci due volte, si è tolto i vestiti e si è gettato in acqua. ‘L’ho visto andare giù, non potevo lasciarlo morire, siamo tutti uguali su questa terra, ha detto il magrebino dopo aver salvato l’incosciente turista, un ragazzo francese di 25 anni. Quest’ultimo è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Careggi per accertamenti da un’ambulanza della Fratellanza Militare di Firenze, ma sembra che le sue condizioni siano buone, anche se è sotto choc”.
Applausi scroscianti per il suo salvatore,
accompagnato dai carabinieri al pronto soccorso, ma di Santa Maria Nuova.
Toufik è arrivato in Italia quattro anni fa e da allora si arrangia come
può. “Sei un eroe”, gli hanno urlato le decine di persone accalcate su Ponte
Santa Trinità o affacciate alle finestre dei palazzi vicini. Ma lui, quasi
imbarazzato, ha semplicemente accennato un sorriso. E quando il maresciallo dei
carabinieri Peppe Potenza gli ha stretto la mano per complimentarsi del gesto,
Toufik si è commosso.
Il sindaco Dario Nardella ha affidato a Facebook
il suo ringraziamento: “Ringrazio di cuore Toukif per il coraggio che ha
dimostrato tuffandosi in Arno per salvare il giovane turista francese, che a
causa di una sua azione estremamente imprudente era caduto nel fiume. Toukif ha
compiuto un gesto di grande valore e umano, che poteva mettere in pericolo la
sua stessa vita. Grazie Toukif“.
Questo mondo che va oltre tutto e tutti è quello
che mi piace, questo mondo che non ghettizza ed anche se con qualche difficoltà
cerca di comprendere e di fare tesoro delle “diversità” che poi infondo ci
accomunano mi piace, mi piace questo mondo che spero non si limiti ad
applaudire un’azione che se anche nobile dovrebbe essere considerata un’azione
normale (in quanto tutti ci si dovrebbe preoccupare un po’ di più di ciò
che ci circonda) da fare propria e da guardare perché effettivamente siamo
tutti uguali su questa terra.
Questo mondo che si ricorda degli “eroi” solo quando non ci sono più e poi spesso li lascia soli a combattere battaglie più grandi di loro è quello che vorrei smettesse di esistere e lasciasse spazio a chi ci mette sempre il cuore nella vita ed in ciò che fa e lo so che non è sempre facile, che ci si scontra sempre con qualcuno che rende il cammino difficile ma so anche che la soddisfazione che si ha guardando l’operato/non operato di chi dovrebbe rendere la situazione politica, sociale e culturale differente e notare di non essere diventati come “loro” non ha davvero prezzo.
Questo mondo che si ricorda degli “eroi” solo quando non ci sono più e poi spesso li lascia soli a combattere battaglie più grandi di loro è quello che vorrei smettesse di esistere e lasciasse spazio a chi ci mette sempre il cuore nella vita ed in ciò che fa e lo so che non è sempre facile, che ci si scontra sempre con qualcuno che rende il cammino difficile ma so anche che la soddisfazione che si ha guardando l’operato/non operato di chi dovrebbe rendere la situazione politica, sociale e culturale differente e notare di non essere diventati come “loro” non ha davvero prezzo.
Il mondo che mi piace è quello che non si svende
ma comprende, che non si piega davanti a niente, che dona sogni e speranze
dimostrandoci che alle volte gli angeli possono avere ali non bianche, non del
tutto candide ma sempre pronte ad intervenire.
Il mondo che mi piace è quello che va
controcorrente, che sfida onde, che racconta storie e spaccati di vita che ci
fanno apprezzare la grande fortuna che abbiamo e che spesso non vediamo.
Il mondo che mi piace non è quello che si limita ad attendere il domani, ma gli va incontro.
Il mondo che mi piace non è quello che si limita ad attendere il domani, ma gli va incontro.
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