Punta molto, l’amministrazione Mancini, sulla cultura. Almeno a parole
sembra sia davvero prioritaria. Non perde occasione, il Sindaco, di parlare di
cultura, né sono da meno i suoi assessori. Ma, guardando poi i fatti, non
sembra che la realtà riscontri le intenzioni. Guardiamo, per esempio, la
Settimana della Cultura in corso. L’iniziativa è bella, il tema interessante e,
a quanto ho saputo, le prime iniziative sono state molto ben fatte. Ma, come al
solito, si fanno le cose per dire di averle fatte. La locandina con il
calendario degli eventi è stata pubblicata su Facebook e sul sito ufficiale del
Comune il 21 maggio, esattamente il giorno prima del primo evento. E chi non
frequenta Facebook? E chi non va a vedere sul sito del Comune? Si arrangia, non
è informato, non si reputa importante che la cittadinanza partecipi, visto che
di manifesti cartacei in giro non ce ne sono stati e sulla stampa la cosa è
arrivata solo a cose iniziate.
Ricordo che la delega alla cultura non è mai stata assegnata, tenuta
dal Sindaco per spalmarla, almeno nelle dichiarazioni, tra i vari assessorati e
fare un lavoro corale. Il risultato, però, mi pare opposto: seppure si
organizzano eventi (vedi le serate di questo inverno), l’informazione non
passa, è mal gestita, e ci si ritrova sempre coi soliti noti a suonarsela e
cantarsela da soli. Mettici che tutta l’organizzazione è affidata alle solite
due/tre associazioni e che tutte le altre sono sostanzialmente estromesse, non
si può neanche contare sul bacino che le tante realtà culturali possono rappresentare.
Lo dico da un anno che la delega alla cultura va assegnata. Ora i
fatti mi danno ragione. Forse è ora che venga istituito un assessorato ad hoc,
non soltanto che venga assegnata la delega anche perché, nella rosa degli
attuali assessori, faccio fatica a individuarne uno capace di lavorare bene nel
settore. È anche ora di cambiare politica con le associazioni culturali e
cercare di recuperare il recuperabile, se ancora ce n’è dopo tanti
atteggiamenti di scontro. Il punto è che non mi pare che ci sia né volontà né capacità
di riaprire un dialogo e lavorare tutti insieme per il paese. Si preferisce il
muro contro muro, in questa politica del divide et impera che sta massacrando
il sistema culturale montegranarese.
Luca Craia
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