Il torrente Ete, all’altezza dell’incrocio della strada Mezzina con
quella che sale a Monte Urano, straripa quasi ogni volta che piove un pelino
sopra alla media. Come mai un rivolo d’acqua riesce a creare tanti danni? Ecco
la risposta (vedi foto): sotto il vecchio ponte, ormai abbandonato da decenni,
che si trova leggermente più a valle si è creata una vera e propria barriera
costituita da trochi e legni di vario tipo e misura che, incastrandosi tra le
volte del ponte, hanno costruito una diga che blocca il flusso delle acque
quando queste cominciano a gonfiarsi. Il risultato è che, a monte, si crea un
lago. Questa situazione, tralasciando la fattispecie, è simbolo di come viene
tenuto il territorio e di come si generano pericoli e danni, emblema di un
dissesto idrogeologico che, almeno in parte, si potrebbe evitare con una
semplice e normale manutenzione. Altro che asfalti pre-elettorali.
Luca Craia
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