Non che ci sia bisogno della mia solidarietà, ma la voglio esprimere
lo stesso. La questione mi interessa anche se non mi tocca direttamente in
quanto la mia associazione, Arkeo, non ha mai partecipato alla parte culinaria
di Veregra Street e mai, credo, vi parteciperà sia per scelta che per obbligo
statutario. In effetti, comunque, sono stato il primo a sollevare la questione
Veregra Street e ho avuto modo di dichiarare cosa penso della vicenda per cui è
ovvio che io sia d’accordo con la scelta delle associazioni “dissidenti”, Il
Labirinto e Città Vecchia. Una scelta coraggiosa la loro, primo perché, a
quanto pare, sono state lasciate sole a combattere una battaglia di giustizia e
coerenza da altri sodalizi che, invece, hanno preferito (se vogliamo,
legittimamente) puntare ad autofinanziarsi, sia perché, appunto, con la scelta
di non prestarsi al giochino del Comune, hanno di fatto rinunciato a una bella
fetta di soldi che sarebbero stati sicuramente utili alle attività sociali.
Hanno preferito essere coerenti, hanno scelto il principio piuttosto che il
soldo e questo fa onore a Simone Perticarini e Andrea Franceschetti.
Mi sento, però, di fare un distinguo riguardo alle dichiarazioni dei
due colleghi presidenti che puntano il dito contro il direttore del festival,
Nuciari. Le scelte di Nuciari, per quanto opinabili, sono le scelte di un
tecnico che ha una visione, appunto, tecnica di Veregra Street. Nuciari ha,
evidentemente, un disegno, un progetto del Festival che non vede come fondamentale
l’apporto delle associazioni. Questa visione può trovare o non trovare
riscontro politico nell’amministrazione che, alla fine, decide. La decisione,
quindi, anche se spinta dalle indicazioni tecniche del direttore, è politica.
Da qui la responsabilità che non può gravare solo su Nuciari ma che, prima di
tutto, pesa sulle spalle del Sindaco, dell’assessore al centro storico e della
giunta tutta, visto che la delega alla cultura non è mai stata assegnata (con
conseguenze nefaste). È vero che un funzionario comunale ha grandi poteri
decisionali, ma tutto diventa scelta politica e il politico che amministra se
ne deve assumere la piena responsabilità. Per questo non assolvo Nuciari ma
indico come colpevole primo l’Amministrazione Comunale che, ancora una volta,
testimonia la volontà di distruggere e sgretolare il mondo associativo in un
delirio di onnipotenza che sta causando danni indicibili a Montegranaro.
Luca Craia
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