Che brutta storia, brutta
quasi come le persone che stiamo diventando, brutta come la solita guerra fra
poveri in cui ci stanno lentamente trascinando, brutta perché poco ha a che
fare con la vita, la tolleranza, la condivisione, brutta perché mi fa paura
pensare ad un mondo così, un mondo che giorno dopo giorno diventa proprio come
non lo vorrei e mi fa male e mi ferisce viverci in un mondo così. Lo Rincorrono
in strada , in pieno giorno, urlando insulti e minacciandolo di morte, fino ad
assalirlo con un coltello e ad amputargli due dita. «Sporco rumeno, vattene
via», gli hanno gridato, durante un raid razzista avvenuto a San Giovanni,
dietro a piazza Tuscolo, davanti agli sguardi terrorizzati dei passanti.
«Sembrava di essere in un film horror», hanno riferito dei testimoni oculari:
«Quell’uomo aveva le mani insanguinate e scappava da un branco inferocito e
impazzito».
Protagonisti dell’assalto
sono tre giovani romani, che, secondo gli inquirenti sarebbero vicini agli
ambienti della destra estrema e che ora si trovano in stato di arresto con
l’accusa di tentato omicidio, lesioni gravissime, resistenza a pubblico
ufficiale e violazione della legge Mancino. Tutti sono risultati positivi ai
test per la cocaina e i cannabinoidi.
Il racconto dei fatti
sarebbe imbarazzante se non fosse vergognoso: i tre, probabilmente alterati
dalla droga, hanno iniziato a insultare senza motivo l’uomo, un 33enne rumeno,
urlandogli: «Te ne devi andare via, sei uno sporco immigrato, non ti vogliamo
in Italia». Lui non avrebbe reagito, ma questo non è bastato: lo hanno
inseguito brandendo cocci di bottiglie fin dentro una panetteria, dove l’uomo
si è chiuso nel bagno
La vittima si è dapprima fermata a bussare alla caserma dei carabinieri, chiedendo aiuto, ma visto che gli aggressori si avvicinavano minacciosamente ha continuato la sua fuga, riparandosi in una vicina panetteria. «E’ corso dentro e si è chiuso in bagno» Dopo aver afferrato un coltello dalla lama lunga, utilizzato dai panettieri, hanno buttato giù la porta. E proprio mentre cercavano di colpirlo alla gola, evidentemente per sgozzarlo, gli hanno amputato parzialmente due dita.
La vittima si è dapprima fermata a bussare alla caserma dei carabinieri, chiedendo aiuto, ma visto che gli aggressori si avvicinavano minacciosamente ha continuato la sua fuga, riparandosi in una vicina panetteria. «E’ corso dentro e si è chiuso in bagno» Dopo aver afferrato un coltello dalla lama lunga, utilizzato dai panettieri, hanno buttato giù la porta. E proprio mentre cercavano di colpirlo alla gola, evidentemente per sgozzarlo, gli hanno amputato parzialmente due dita.
Uno di loro ha confessato
l’aggressione xenofoba, vantandosene davanti a tutti: «Sono stato io a
tagliargli le dita», ha detto il giovane, che era visibilmente alterato dalla
droga assunta. Accade a Roma, potrebbe accadere a Milano, a Bologna ovunque,
avrebbe potuto avere un epilogo ancora peggiore questo gesto, non fa bene a
nessuno ne a chi lo ha compiuto e nemmeno a chi lo ha ricevuto e poi ci sono le
opinioni delle persone che mi lasciano mille domande irrisolte. In molti ormai
pensano che chi scrive sia solo un “servo ”comandato a bacchetta da qualcuno
per raccontare solo episodi lieti senza rendersi nemmeno conto di quanto sia
difficile cercare di dare una visione di questo mondo come qualcosa in cui
sperare ancora, in cui investire ancora .
Lo si fa come lo si riesce a
fare, a volte incavolandosi e molto anche, a volte andando contro le “regole”,
a volte rischiando in prima persona per l’esporsi affrontando anche temi
scomodi di cui sarebbe meglio per qualcuno tacere.
Rifletto e penso che parta
tutto proprio da questo: che a volte chi si indigna perché non si parla
abbastanza o come si dovrebbe parlare , poi non si renda conto di essere caduto
in questa trappola del cattivo giudizio e della superficialità esattamente come
accade per quelle persone che incitano al razzismo ,all’omofobia, alla
cattiveria gratuita e non richiesta, quelle persone piccole che aprono bocca
solo per farle prendere fiato ed il più delle volte senza fermarsi a riflettere
sulle conseguenze che alcuni gesti ed alcuni giudizi potrebbero poi scatenare.
Che mondo stiamo creando? Quale sarebbe questa intelligenza che spesso non accompagniamo dall’umiltà virtù basilare per chi si professa intelligente?
Che mondo stiamo creando? Quale sarebbe questa intelligenza che spesso non accompagniamo dall’umiltà virtù basilare per chi si professa intelligente?
Quale futuro ci stiamo
preparando a vivere? Pensare ad un mondo dove si organizzano raid
razzisti non mi piace affatto, pensare ad un posto dove i colori della
diversità diventano pretesti per attaccare in modo gratuito chi per timore
vediamo diverso da noi mi inquieta e molto.
Pensare ad un mondo dove
stiamo diventando sempre più timorosi e meno curiosi mi da la misura della
pochezza che nostro malgrado siamo chiamati a vivere .
Ora mi piacerebbe capire chi
lo spiega a chi predica bene e razzola male che anche noi italiani siamo caduti
in questo brutto gioco che poi gioco non è.
Non siamo migliori di
nessuno fino a che compiamo gesti così, fermiamoci a riflettere a volte prima
di parlare a vuoto.
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