Il ragionamento fatto nel suo articolo di ieri da Marisa Colibazzi non
fa una piega: la surroga della Strappa, dimessasi dal CDA della Casa di Riposo perché
eletta in Consiglio Comunale (e attualmente è assessore competente proprio per
la Casa di Riposo stessa), dovrebbe spettare alle minoranza in quanto Cristiana
Strappa era stata nominata come rappresentante dell’opposizione, in quota
Ubaldi. Solo che, nel frattempo, la minoranza in Consiglio Comunale è diventata
maggioranza e, quindi, l’attuale Consiglio di Amministrazione della Casa di
Riposo si è trasformato da espressione della maggioranza a espressione della
minoranza.
In tutto questo va considerato anche il ruolo del rappresentante
nominato all’epoca dall’altro pezzo di minoranza, il Partito Democratico, ma
che, essendo collocabile nell’area piddina che fa riferimento ai Franceschetti
(a quel tempo saldamente in sella alla segreteria), certamente non è in
rapporti idilliaci con l’attuale maggioranza politica cittadina. Il CDA della
Casa di Riposo è, quindi, totalmente sotto il controllo di uomini inquadrabili
nell’area di minoranza consigliare o, comunque, non nell’area di maggioranza.
Cosa accadrà con la surroga? Forse niente, forse prevarrà il buon senso e la
minoranza non vanterà diritti su questo seggio vacante. Sarebbe auspicabile e
plausibile.
Ma ci potrebbero essere (e, conoscendo i soggetti, sono quasi sicuro
che ci saranno, anche se si farà di tutto per non farlo sapere) attriti e
scintille nella stessa maggioranza. La Strappa era in quota Ubaldi. Questi,
avendo un insaziabile appetito di poltrone, difficilmente cederà a un
rappresentante di altre aree della maggioranza, anche perché il Pd è comunque
rappresentato all’interno del CDA, seppure da un elemento appartenente all’opposizione
(e che opposizione) interna. Ma non credo che il Pd si senta in questo modo
rappresentato.
Consideriamo anche che ora il Pd ha ottenuto quello che voleva, con la
Presidenza della Provincia data a Perugini anche grazie agli sforzi
propagandistici di Ubaldi (ricordiamo il famoso SMS ma anche le pittoresche
uscite sulla stampa) e che, quindi, ora può sentirsi sciolto da vincoli. Credo
che si profili un interessantissimo scontro tra il Pd e gli ubaldiani.
E non dimentichiamoci che anche il Presidente del Consiglio Antonelli
rappresenta un’anima a se stante e potrebbe pretendere qualcosa. Non credo,
infine, che Sel andrà a vantare pretese. Finora ha solo preso schiaffi e,
probabilmente, continuerà a prenderne fino a che non ne potrà più e uscirà
dalla maggioranza, salvando quel poco che rimane della propria credibilità. Ma
mai dire mai: potrebbero pretendere anche loro quella poltrona che, a questo
punto, sarebbe davvero stretta. Ci sarà da divertirsi. Forse.
Luca Craia
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