Dopo mesi di propaganda basata sull’installazione delle telecamere di
sicurezza sul territorio cittadino, dopo fiumi di parole, dopo tastiere
consumate a forza di bearsi per questo traguardo raggiunto, alla prima prova in
cui queste telecamere avrebbero potuto rivelarsi utili apprendiamo che non
funzionano. Capita che una ragazza lasci in sosta la propria vettura lungo via
Cavallotti e la ritrovi fortemente danneggiata, una fiancata ammaccata e graffiata
e uno specchietto rotto, e si rivolga al Comune per acquisire le immagini della
telecamera posta poco più a valle, proprio in mezzo alla strettoia di Porta
Romana. La risposta, però, è stata agghiacciante per la poverina: la telecamera
non era in funzione.
Perché e percome non si sa, fatto sta che la malcapitata si sfoga su
Facebook e proprio su Facebook riceve le spiegazioni da parte del Consigliere
di maggioranza Paolo Gaudenzi, fedelissimo del vicesindaco Ubaldi che tanto si
è beato della videosorveglianza. Gaudenzi le e ci fa sapere che, guarda il caso
sfortunato, la telecamera non era in funzione perché c’è stata una disfunzione
nel sistema da circa una settimana, di cui il fornitore del servizio è stato
prontamente informato dalla Polizia Municipale ma al quale non è ancora stato
posto rimedio. Sospettare che non abbia mai funzionato potrebbe essere
meschino, o no?
Dico soltanto che, quando un’amministrazione comunale pone tanto in
risalto un provvedimento per poi far apprendere in maniera fortuita ai
cittadini che questo provvedimento in realtà non funziona, un esamino di
coscienza bisognerebbe farselo. Perché se il cittadino è tranquillo perché ci
sono le telecamere e poi queste non funzionano, il cittadino è stato tratto in
inganno.
Credo sarebbe stato opportuno informare la cittadinanza del temporaneo
mancato funzionamento, visto che altre informazioni vengono tranquillamente
divulgate tramite Facebook o il sito del Comune. Credo che, comunque, il Comune
dovrebbe risarcire in qualche modo quella ragazza. Credo, infine, che chi ha
tanto cavalcato la videosorveglianza per autopromuoversi ora dovrebbe, non dico
dimettersi, perché per questa gente è impensabile, ma almeno fare pubblica
ammenda.
Luca Craia
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