L’immigrazione è sicuramente un problema e va affrontato, trattato e
risolto. Non affondando i barconi ma neanche consentendo indiscriminatamente l’accesso
al nostro Paese. Ci sono problemi indiscutibili legati all’immigrazione. L’immigrazione
porta con sé una fetta di criminalità importante, proprio per il fatto che, a
emigrare, non è la crema della società. Porta problemi di integrazione sociale,
perché spesso le culture di provenienza mal si conciliano con la nostra. Porta
a questioni legate allo sfruttamento e alla criminalità di casa nostra. È anche
vero, però, che è impensabile nel mondo del ventunesimo secolo chiudere una
Nazione in se stessa. L’immigrazione porta conseguenze apprezzabili, come la
contaminazione positiva delle culture, l’arricchimento reciproco nel confronto.
In tempi di economia migliore porta anche vantaggi sul piano del lavoro e dell’imprenditoria.
Il punto è che ne stiamo facendo terreno di scontro sui principi,
creando un muto contro muro ideologico che fa soltanto il gioco di chi ci vuole
divisi, litigiosi e distratti da altre questioni più gravi e importanti. Il
meccanismo è noto: ognuno si arrocca sulle proprie posizioni e lo scontro
diventa infinito. Invece la soluzione passa attraverso la mediazione tra le due
chiavi di lettura, come sempre del resto. Sarebbe necessario che ognuno
superasse gli steccati ideologici conseguenti ad anni di stratificazioni
culturali nonché le considerazioni a sangue caldo. Bisognerebbe da una parte
ammettere l’esistenza del problema e il fatto che questo necessita di una
soluzione. Dall’altra bisognerebbe smettere di generalizzare e proporre
soluzioni umanamente e moralmente accettabili che non siano ruspe e
affondamenti.
Il punto, comunque, è un altro: dovremmo focalizzare l’attenzione
altrove, nel senso che, pur trattandosi di questione importante non è la sola e
nemmeno la più grave. Per cui non lasciamoci ancora una volta infinocchiare da
chi pascola tra le nostre sterili discussioni, sentendosi libero di operare in
altri campi certo che la nostra attenzione è focalizzata altrove.
Luca Craia
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