Regionali 2015 - Il Pd, a Montegranaro, si conferma primo partito con
1222 voti che equivalgono al 28,30% dei votanti. Seconda arriva la lista Marche 2020, a
Montegranaro molto competitiva per la presenza del candidato locale Gastone
Gismondi. La lista di Spacca conta 1172 voti pari al 27,14%, quindi una
differenza di soli 50 voti. Terzi i Cinquestelle con 640 voti equivalenti al
14,82%. La Lega prende un interessante 11,58% dei voti, pari a 500 preferenze.
Dato molto importante da tenere in considerazione è l’affluenza,
decisamente bassa: 47,50%.
Ragioniamoci su: il Pd vince, almeno coi numeri, ma non convince per
niente. Considerando che il Sindaco in persona è sceso in campo, pur non avendo
candidati locali da sostenere, per invitare i cittadini a non votare il
candidato di Marche 20202, il voto assume una valenza politica è può essere
interpretato come una valutazione, da parte dell’elettorato, dell’operato della
giunta Mancini. E la valutazione non mi pare per niente positiva. 1222 voti
sono pochissimi, se ragioniamo in termini relativi sono ancora meno. Infatti il
47.5% del 28.3% è il 13,44%. Il ragionamento non sarebbe valido se il Pd locale
non si fosse schierato tanto apertamente ma, dato che lo ha fatto con grande
impegno, oggi possiamo affermare che il Pd Montegranarese vale il 13,44% dei
votanti. Pochino per governare con serenità, non trovate?
Anche Gismondi, tutto sommato, non brilla anche se i 1172 voti
montegranaresi sono sicuramente tutti suoi. Ma bisogna sempre ragionare con l’affluenza.
Gismondi perde ma la sua lista prende solo 50 voti in meno del Pd, in controtendenza
con la regione intera ed è un ottimo risultato, considerando che la lista di
Spacca, in tutta la provincia di Fermo, ha totalizzato 3801 voti prendendone
ben 1172 solo a Montegranaro. Gismondi può essere più che soddisfatto. E l’operazione
affossa-Gastone è fallita.
Magro bottino per i 5 Stelle, in piena fase di riassetto, con una
campagna elettorale fiacca e un’attività, fin qui, poco concludente. Il cambio
di rappresentanza in Consiglio Comunale forse gioverà. Buona, invece, l’affermazione
della Lega, segno che i temi di Salvini fanno breccia. Peccato che i nostri
problemi non sono tutti legati all’immigrazione. Il resto lascia il tempo che
trova, con Forza Italia in crollo verticale, i fantasmi della Democrazia
Cristiana che non fanno paura a nessuno e una sinistra in scomparsa rapida.
Forse gli amici di Sel dovrebbero interrogarsi sulla loro politica locale e
sulla loro presenza all’interno della giunta Mancini.
Luca Craia
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