L’amministrazione comunale di Monte Franoso era molto preoccupata. Già
aveva vinto le elezioni per un pelo, con poco più del trenta percento, e quindi
si sentiva piuttosto minoritaria in paese. Inoltre non aveva brillato per
iniziative. Infine alcuni suoi esponenti sembrava si impegnassero per rendersi
antipatici alla popolazione. Conseguenza evidente era un forte calo di
popolarità, percepibile in maniera molto chiara. Per ovviare a questo decise di
dare alle stampe un giornalino.
Si trattava del classico giornalino elettorale, che enumera le
iniziative prese e pronuncia un sacco di buoni propositi per le iniziative
future. Un giornalino elettorale strano, però, perché le elezioni non c’erano
e, soprattutto, era pagato con le casse comunali, quindi coi soldi di tutti. Si
disse che era un’indispensabile forma di informazione verso la cittadinanza e
si fece fede sul fatto che i Montefranosini si arrabbiano solo se nomini la
locale squadra di bocce, altrimenti puoi fargli quello che vuoi. Così il
giornalino fu realizzato. E l’incarico di gestirne la grafica fu dato a persona
di massima fiducia: il figlio del Sindaco in persona.
Ovviamente il ragazzo, molto dotato il questo campo, fece il lavoro
gratis. Ma qualcuno fece notare che, per fare il lavoro di preparazione della
pubblicazione, il ragazzo si era appoggiato nelle stanze comunali utilizzando i
computer comunali e che tali computer potenzialmente danno accesso a un sacco
di atti che non dovrebbero essere disponibili alla visura per un cittadino
qualsiasi. E il figlio del Sindaco, per quanto figlio del Sindaco, è pur sempre
un cittadino qualsiasi. Qualcuno si domandò come mai questo fosse stato possibile,
poi cominciò il torneo estivo di bocce e la sagra della frittella fritta e
tutti sorvolarono sulla questione.
Una nonna però disse: “mio nipote ha finito la scuola e sta a casa a
grattarsi tutto il giorno. Quasi quasi lo mando in Comune a fare qualche
lavoretto. Gratis, ben inteso. Basta che gli diano qualcosa da fare. Se così è
stato per il figlio del Sindaco, non vedo perché mio nipote non lo debba fare”.
La nonna accompagnò il nipote in municipio e si sentì dire che non si poteva, perché
il ragazzo avrebbe potuto visionare atti coperti dal riservo di ufficio. La
nonna disse semplicemente “e allora il figlio del Sindaco?” e tutti dovettero
tacere. Il ragazzo fu messo a giocare al solitario col computer del Segretario
Comunale.
La storia si seppe in giro. Altre nonne pensarono ai propri nipoti.
Alcune mamme ai propri figli. Alcune mogli ai propri mariti sfaticati. In men
che non si dica il Comune di Monte Franoso fu invaso da ragazzotti e uomini
sfaticati che giocavano a tetris o andavano su Facebook coi computer degli
impiegati. E gli impiegati? Furono mandati al mare, a spese del Comune e col
pulmino del Comune. Passarono l’estate in spiaggia e presero lo stipendio senza
intaccare le ferie.
Luca Craia
Ogni riferimento a
fatti e personaggi reali è puramente casuale
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