Credo, senza falsa modestia, che il convegno sui Carolingi in Val di
Chienti tenutosi ieri a Montegranaro rimarrà negli annali e verrà ricordato a
lungo e non solo perché è stato un grande successo di pubblico nonostante la
giornata torrida. Si è trattato di un esperimento che, per la prima volta, ha
messo seduti intorno a un tavolo simbolico tutti (o quasi) gli studiosi di
questo filone di ricerca sempre più affascinante, tentando di gettare le basi
per un coordinamento degli studi del settore storico inerente la presenza del
Popolo Franco nel Piceno.
Grande successo di pubblico, dicevamo: una media di sessanta
spettatori nell’arco di tutta la giornata, che è partita alle 9 del mattino e
si è conclusa alle 18, con un totale di oltre centoventi presenze. Ricco e
corposo programma di relatori che hanno spaziato su diversi argomenti relativi
all’alto medioevo nelle Marche.
Il Convegno è stato impreziosito dalla presenza (inattesa, era stato
predisposto un collegamento via Skype) del capostipite della teoria di
Aquisgrana in Val di Chienti, il professor Don Giovanni Carnevale, il salesiano
che, venticinque anni fa, ebbe per primo l’intuizione che Aachen non fosse
l’Aquisgrana di Carlo Magno. Il professor Carnevale è stato presente fino alla
fine dei lavori, intervenendo a più riprese nel dibattito.
Il convegno è stato curato ottimamente da Alvise Manni e organizzato da Arkeo,
Centro Studi San Claudio, Francia Antiqua e International Research Institute
for Archeology and Ethology e si è pregiato della presenza di studiosi da tutta
Italia: Enzo Mancini, Piero Giustozzi, Alfonso Rubino (che è intervenuto in
collegamento via Skype), Albino Gobbi, Elisabeth De Moreau D’Andoy, Daniele
Petrella, Alberto Morresi, Fabrizio Cortella, Medardo Arduino, Giorgio
Quintili, Gianfranco Baleani e Massimo Orlandini. Tutti gli interventi sono
stati filmati e presto i video saranno pubblicati. Inoltre è prevista la
pubblicazione degli atti del Convegno.
Abbiamo voluto questa convention e l’abbiamo voluta a Montegranaro
perché riteniamo, coerentemente con gli obiettivi della nostra associazione,
che gli studi in questo campo possano divenire una grande fonte di ricchezza
per tutto il territorio, richiamando un turismo colto da tutto il mondo. Ne
abbiamo avuta prova anche ieri con la presenza tra il pubblico di alcuni
turisti che, saputo dell’evento, si sono spostati dalle loro località di
villeggiatura per giungere a Montegranaro ad assistervi.
Durante la pausa per il pranzo ho guidato personalmente un nutrito
gruppo di partecipanti per le vie del centro storico di Montegranaro e, al
termine dei lavori, abbiamo aperto le porte di Sant’Ugo a quanti ancora non
l’avevano vista. Registriamo anche la gradita presenza del Sindaco Ediana Mancini
e del Vicesindaco Endrio Ubaldi. Il Sindaco ha anche salutato brevemente il
pubblico ad inizio lavori. Un momento molto importante per Montegranaro, ancora
una volta protagonista della vita culturale regionale e non solo.
Luca Craia
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