Ancora non riusciamo a guardare avanti, a ragionare diversamente.
Ancora abbiamo questa mentalità antiquata e, consentitemi, gretta che non ci fa
produrre idee diverse da quelle trite e ritrite e, alla fine, ormai superate
che ci hanno portato fin qui. Quando l’assessore al turismo punta tutto sulle
scarpe in un paese dove la produzione, nel giro di pochi anni, si è più che
dimezzata capiamo che non c’è prospettiva, che non c’è progettualità, che non c’è
possibilità di progredire fintanto che siamo guidati da questi uomini.
Beverati punta sulle scarpe. Non punta sul turismo culturale,
ragionando sulla rete di siti di interesse mondiale che si potrebbe creare con
i tesori locali. Punta a chiamare gente di tutto il mondo, udite udite, a
comprare le nostre scarpe. È un’idea da Nobel, davvero. Il nostro assessore al
turismo ci fa capire che, almeno per un po’, di turismo non vivremo dalle
nostre parti, e che i trentatré trentini che entrano a Montegranaro senza
neanche trotterellare granchè lo scorso fine settimana, oltre a essere costati
dei soldi (aderire a Noi Marche non è gratis), non significano nulla se non si
riesce a produrre un’offerta che porti un flusso costante. E con le scarpe la
vedo dura, ma dura un bel po’.
E poi la perla delle perle: Beverati vuole ridurre la spesa per
Veregra Street. L’unica cosa che davvero funziona a Montegranaro, l’unica che
porta gente, turisti, quelli di cui un assessore al turismo dovrebbe occuparsi,
lui la vuole ridimensionare. Non lo capisco, l’architetto. Certo, ci sono cose
che si possono rivedere, ci sono correzioni da fare, ma se riduciamo tutto a un
contenimento di spesa non abbiamo proprio capito nulla. Beverati ha dato
direttive politiche, per l’edizione appena conclusa, sbagliate, pericolose,
dannose e ancora è lì che prende a martellate l’unica cosa che porta gente a
Montegranaro.
Io credo che Comuni più lungimiranti del nostro farebbero carte false
per avere Veregra Street a casa loro. È il secondo festival più importante d’Italia
in questo settore e va potenziato, non ridotto. Giuseppe Nuciari, il direttore e
ideatore del festival, va sostenuto e non mortificato. Cosa vuole fare,
Beverati? Costringere Nuciari a spostarsi altrove, portandosi dietro tutto il
meccanismo di Veregra Street? Popsophia non ha insegnato niente? E se Nuciari
si stanca davvero e se ne va, a Montegranaro che facciamo? Il festival
internazionale delle scarpe? Così ci facciamo copiare dai Cinesi pure quello?
Luca Craia
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