Ho molto apprezzato la presa di posizione di SEL, netta, decisa,
doverosa. In verità la aspettavo e sollecitavo da tempo, visto come la
componente di sinistra è stata trattata dall’amministrazione Mancini fin dai
primissimi giorni di governo della città. Se vogliamo è arrivata tardi ma è
arrivata. È arrivata dopo una lunga serie di mancanze di rispetto incredibili,
a partire dall’imposizione, da parte del Sindaco in persona, nei confronti di
Eros Marilungo a lasciare il ruolo di capogruppo a Paolo Gaudenzi, collezionista di deleghe e incarichi vari. È arrivata,
motivata, circostanziata, con conseguenze gravi, la decisione di riconsegnare
le deleghe, in realtà mai esercitate, che estromette SEL, ora in via ufficiale,
dalla cabina di comando della maggioranza e, forse, dalla maggioranza stessa.
Sono parole pesanti, quelle di Eros Marilungo e Sara Di Chiara, parole
che disegnano una gestione del potere autoritaria e autarchica da parte del
Sindaco, del Vicesindaco e del Presidente della Provincia di Fermo. In realtà
questa visione l’avevamo già ma ora è testimoniata. Non è solo una prova di
orgoglio, quella dei consiglieri comunali di SEL, è anche una denuncia pesante
di quanto poco democraticamente sia gestita Montegranaro, di quanto poco siano
tenuti in considerazione gli equilibri all’interno di uno schieramento eppure
così composito. E questi equilibri, si badi bene, non sono solo giochini di
potere ma anche l’espressione del voto degli elettori. Una roba chiamata democrazia.
In questo schieramento convivono (o dovrebbero convivere) anime molto
diverse fra loro. Ma la realtà parla di un centro di potere costruito intorno
al PD e al gruppo di destra di Ubaldi, mentre le altre componenti sono tenute
al di fuori di ogni decisione. E penso non solo a SEL che, finalmente, ha
alzato la testa evidenziando questo stato di fatto: penso anche al Presidente
del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, che da solo rappresenta l’anima
centrista dello schieramento; penso a quel Giacomo Beverati, incollocabile
politicamente tante casacche ha cambiato ma, comunque, non appartenente a
nessuno degli schieramenti che tengono il telecomando in mano (anche se, forse, convinto del contrario).
E allora mi domando: cosa accadrebbe se l’impennata di orgoglio di SEL
avesse tolto il tappo a una situazione insostenibile? Se dal varco aperto dalla
sinistra iniziassero a fuoriuscire tutti i sofferenti di mal di pancia che si sono
evidenziati in questi mesi come, per esempio, lo stesso Antonelli? Cosa
accadrebbe se, inopinatamente e incredibilmente, persino Beverati riuscisse a
capire quanto poco peso la sua figura assume nel contesto di potere che governa
Montegranaro?
O quella Sara De Luca che, dopo essere stata anch'ella presa a pesci in
faccia, si è accontentata di una piccola delega insignificante e di un
briciolo di visibilità per farsi passare ogni dolore? Toccherebbe chiedere soccorso al solito Gianni Basso? Politicamente sarebbe inqualificabile. Intanto qualcuno, incurante di tutto, si
fregherà le mani e continuerà a fare incetta di deleghe.
Luca Craia
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