mercoledì 15 luglio 2015

Il ruggito di SEL. Orgoglio o qualcosa in più?



Ho molto apprezzato la presa di posizione di SEL, netta, decisa, doverosa. In verità la aspettavo e sollecitavo da tempo, visto come la componente di sinistra è stata trattata dall’amministrazione Mancini fin dai primissimi giorni di governo della città. Se vogliamo è arrivata tardi ma è arrivata. È arrivata dopo una lunga serie di mancanze di rispetto incredibili, a partire dall’imposizione, da parte del Sindaco in persona, nei confronti di Eros Marilungo a lasciare il ruolo di capogruppo a Paolo Gaudenzi, collezionista di deleghe e incarichi vari. È arrivata, motivata, circostanziata, con conseguenze gravi, la decisione di riconsegnare le deleghe, in realtà mai esercitate, che estromette SEL, ora in via ufficiale, dalla cabina di comando della maggioranza e, forse, dalla maggioranza stessa.
Sono parole pesanti, quelle di Eros Marilungo e Sara Di Chiara, parole che disegnano una gestione del potere autoritaria e autarchica da parte del Sindaco, del Vicesindaco e del Presidente della Provincia di Fermo. In realtà questa visione l’avevamo già ma ora è testimoniata. Non è solo una prova di orgoglio, quella dei consiglieri comunali di SEL, è anche una denuncia pesante di quanto poco democraticamente sia gestita Montegranaro, di quanto poco siano tenuti in considerazione gli equilibri all’interno di uno schieramento eppure così composito. E questi equilibri, si badi bene, non sono solo giochini di potere ma anche l’espressione del voto degli elettori. Una roba chiamata democrazia.
In questo schieramento convivono (o dovrebbero convivere) anime molto diverse fra loro. Ma la realtà parla di un centro di potere costruito intorno al PD e al gruppo di destra di Ubaldi, mentre le altre componenti sono tenute al di fuori di ogni decisione. E penso non solo a SEL che, finalmente, ha alzato la testa evidenziando questo stato di fatto: penso anche al Presidente del Consiglio Comunale, Walter Antonelli, che da solo rappresenta l’anima centrista dello schieramento; penso a quel Giacomo Beverati, incollocabile politicamente tante casacche ha cambiato ma, comunque, non appartenente a nessuno degli schieramenti che tengono il telecomando in mano (anche se, forse, convinto del contrario).
E allora mi domando: cosa accadrebbe se l’impennata di orgoglio di SEL avesse tolto il tappo a una situazione insostenibile? Se dal varco aperto dalla sinistra iniziassero a fuoriuscire tutti i sofferenti di mal di pancia che si sono evidenziati in questi mesi come, per esempio, lo stesso Antonelli? Cosa accadrebbe se, inopinatamente e incredibilmente, persino Beverati riuscisse a capire quanto poco peso la sua figura assume nel contesto di potere che governa Montegranaro? O quella Sara De Luca che, dopo essere stata anch'ella presa a pesci in faccia, si è accontentata di una piccola delega insignificante e di un briciolo di visibilità per farsi passare ogni dolore? Toccherebbe chiedere soccorso al solito Gianni Basso? Politicamente sarebbe inqualificabile. Intanto qualcuno, incurante di tutto, si fregherà le mani e continuerà a fare incetta di deleghe.

Luca Craia

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