Nella montagna di delibere e determine pubblicate nel periodo di
ferragosto (chissà perché proprio in questo periodo) dal Comune ce n’è una
piuttosto interessante che riguarda le alienazioni delle aree verdi avvenute
nei mesi scorsi. Si ricorderà che il Comune mise in vendita (per motivi per me
ancora oscuri) alcune aree destinate a verde pubblico. Un privato ne acquistò
due, versando immediatamente e come richiesto il 90% della cifra dovuta. Ora il
Comune delibera il fatto che si sono sbagliati.
L’errore consiste in questo: adiacente all’area in questione vi è un
edificio in costruzione. Pare che, nel progetto di tale edificio, sia previsto
un passo carrabile che andrebbe a sfociare proprio sull’area oggetto dell’alienazione.
La vendita di tale area impedirebbe al privato che sta costruendo di poter
realizzare l’uscita per cui creerebbe un danno a quest’ultimo. Da ciò il
Comune, per autotutelarsi, delibera di non vendere più tale area.
Ora mi pongo un paio di domande:
- come poteva, il privato che costruisce, realizzare un passo
carrabile su un area destinata a verde pubblico? Sul verde pubblico passano le
macchine?
- Non si vuole danneggiare il privato che costruisce, ma così si
danneggia il privato che acquista; evidentemente questi ha fatto dei progetti
su quell’area e vedersela negare, dopo addirittura aver versato il 90% del
dovuto, mi pare che non sia propriamente corretto.
Non vorrei che il caso vada a generare un ulteriore contenzioso tra
Comune e cittadini. Non ce ne sarebbe bisogno, visti già alcuni precedenti casi
piuttosto pastrocchiati sui quali si stanno attendendo i pronunciamenti della
magistratura. Il punto, però, è un altro: non si è sempre lamentata, l’attuale
maggioranza, del fatto che la precedente aveva aperto troppi contenziosi? Non
mi pare si stia andando meglio. Inoltre: la rivoluzione in atto nell’ufficio
tecnico comunale, siamo certi che stia producendo buoni risultati?
Luca Craia
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