È uscita oggi la sentenza che respinge il ricorso presentato contro il
Comune per la questione della ormai famosa cosiddetta “variante Bisacci”. Si
ricorderà che il Consiglio Comunale bocciò la richiesta di variante al piano
regolatore per questa lottizzazione e fu fatto ricorso perché si ritenne la
disparità di trattamento tra questa decisione e altre simili prese nello stesso
periodo dalla stessa Amministrazione. Ora il TAR dà ragione al Comune ed è
inutile che vi racconti la soddisfazione di Vicesindaco e Assessore ai Lavori
Pubblici espressa su Facebook, specie riguardo alla notizia di una indagine
della magistratura penale sulla stessa questione circolata nei mesi scorsi.
Vorrei però fare due considerazioni, una di carattere tecnico e una di
carattere politico. Tecnicamente la sentenza dice che, amministrativamente, l’operato
del Comune è corretto. Amministrativamente. La procedura penale è un’altra cosa
e, qualora fosse vero che sia in corso un’indagine questa poco c’entra con il
pronunciamento del Tribunale Amministrativo. Né dice nulla la pubblicazione, da
parte dell’Assessore ai lavori Pubblici, del certificato dei Carichi Pendenti intonso,
a dimostrare la falsità della suddetta notizia. Infatti tale certificato
attesta che non ci siano procedimenti penali a carico ma non che non si stiano
svolgendo indagini. Infatti il carico pendente viene a manifestarsi quando
parte il procedimento penale e non in fase istruttoria.
Infine la considerazione politica, che esula da sentenze e ricorsi: il
comportamento politico dell’Amministrazione Mancini non è lineare. Si adottano
costantemente e in ogni campo due pesi e due misure e questo va valutato non
dalla magistratura ma dall’elettorato che ultimamente sta diventando molto più
attento che in passato.
Luca Craia
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