Tocca stare attenti se non si è d’accordo col Vicesindaco. Egli è uomo
potente e dispone di una folta schiera di informatori
(parole testuali). Per cui accade che, se il cittadino è in disaccordo col suo
amministratore (si badi bene, se dico suo intendo suo, anche se non l’ha
votato: il vicesindaco, una volta eletto, è il vicesindaco di tutti) rischia di
essere severamente e pesantemente redarguito in pubblico dallo stesso.
E questo nella migliore delle ipotesi. Se il disaccordo è insanabile
si potrebbe trovare pubblicate su Facebook foto che, almeno nelle intenzioni di
chi le pubblica, potrebbero imbarazzare il malcapitato contestatore (anche se,
a volte, imbarazzano di più chi le pubblica, ammesso che capisca quello che sta
facendo). Gli aiutanti del vicesindaco sono ben attrezzati di macchine
fotografiche e computer, coi quali potrebbero anche riuscire a indagare e
svelare identità segrete di qualche sventurato che avesse voluto tenere la sua
in riserbo. Beh, non provateci, perché la squadra speciale del vicesindaco vi
scoprirà senza indugio e pubblicherà i vostri dati immantinente su Facebook in
barba a ogni rispetto della privacy.
Sono uomini ben addestrati, provengono da Università Europee, dal Belgio,
persino dal Canada. Non usano i loro veri nomi perché loro può. Tanto chi può
disporre di una squadra di informatori così efficienti come quelli del
vicesindaco? E tutto questo a che serve? Beh, mi pare chiaro: chi si facesse
venire il guizzo, la briga, anche solo una vaga tentazione di esternare un
seppur minimo disaccordo con l’uomo con la riga in mezzo ci pensi bene: la
pubblica gogna mediatica, sponsorizzata dal Comune come nei bei tempi andati,
quando si esponeva il condannato davanti alle porte del pubblico palazzo, è
sempre lì pronta. Ad accompagnarvi nel vostro percorso e a sottoporvi al pubblico
ludibrio ci sarà lui in persona supportato dal suo squadrone, tutti muniti di
macchina fotografica e collegati in rete. Per cui state al vostro posto!
Sfigati! (Sempre parole testuali).
Luca Craia
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