Non si parla più di centro storico a Montegranaro. Dopo anni di
impegno per sollevare il problema e farlo diventare una priorità politica e
amministrativa, devo registrare che la questione non è più di interesse né per
la politica né per la cittadinanza. Sembra che tutto si sia risolto, che
magicamente le case non crollino più, che i piccioni siano migrati altrove, che
tutto sia pulito e lindo. Invece i problemi sono ancora tutti lì, irrisolti, e
non sembra che ci sia né coscienza né la volontà di mettervi mano. Dimenticare
il problema cancella ogni speranza di soluzione.
Questo è il risultato di una impostazione politica che attacca
violentemente la critica e la segnalazione dei disagi cittadini. Ma è anche la
conseguenza di una concezione della vita pubblica fatta di schieramenti
delineati, di tifoserie calcistiche, dove anche chi vive nel centro storico, e
ne subisce quotidianamente i disagi, sembra quasi non vederli più perché, altrimenti,
sembrerebbe tifare per l’altra squadra. Io stesso, che negli anni passati
denunciavo costantemente la situazione attaccando l’amministrazione comunale
col supporto di tanti residenti del quartiere, oggi, con la nuova maggioranza,
vedo molti di questi residenti distanti e freddi, come se denunciare i problemi
della città vecchia ora sia diventato schierarsi politicamente contro l’amministrazione
comunale.
I problemi, dicevo, sono ancora tutti lì, anzi, si stanno
amplificando. Le case cadenti non guariscono col tempo e, se non si interviene,
continuano a deteriorarsi e aumentano di pericolosità. La massiccia presenza di
animali (piccioni, topi) e la conseguente sporcizia organica è pericolosa per
la salute pubblica come e più di prima, ma nessuno se ne cura e se denunci sei
un nemico della tua città. Le strade sono sporche e, a parte i passaggi
scenografici e sempre più sporadici della spazzolatrice, non si vede più un
operatore con la scopa in mano da mesi. Infine il borgo si sta ghettizzando
sempre di più, grazie alle politiche di edilizia popolare che hanno concentrato
gli stranieri nel centro storico, creando disagi agli italiani residenti
storici ma anche agli stranieri stessi che, così, non si integreranno mai.
Eppure ricordo che l’attuale assessore al centro storico, l’architetto
Giacomo Beverati, quando nel 2009 si candidò sindaco col Pd, aveva proposto un
piano di recupero del centro storico molto valido, credibile e attuabile. Che
fine ha fatto questo progetto, ora che l’architetto ha la possibilità di
attuarlo? Sono passati quindici mesi dall’insediamento della giunta Mancini e
non abbiamo visto un solo provvedimento concreto per il centro storico; solo
chiacchiere, promesse e occasioni per far comparire un titolo sul giornale.
C’è una cosa che, purtroppo, questa amministrazione comunale sta
riuscendo a fare: far tacere il dissenso. Stanno mettendo i cittadini l’uno
contro l’altro, le associazioni in concorrenza tra loro, la gente non parla
più, non si espone, preferisce il quieto vivere perché chi parla contro è un
nemico, non un cittadino che lamenta un problema, al quale dare ascolto e col
quale cercare di trovare soluzioni. Sono molto preoccupato perché, continuando
con questo andazzo, tra quattro anni, quando torneremo a votare, il centro
storico sarà diventato invivibile ma, soprattutto, la coscienza sociale dei
montegranaresi sarà morta e sepolta.
Luca Craia
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