Qualche giorno fa segnalai la situazione drammatica delle piante del
nostro cimitero. Sia le siepi che i cipresso si stanno seccando, senza tanti
giri di parole. A parte l’incuria generale in cui versa il nostro camposanto,
credo che far morire queste piante ormai diventate storiche, sia davvero da
irresponsabili. All’articolo rispose Il consigliere comunale Chiara Michetti spiegandoci che tale
parassita è stato identificato come la piralide del bosso. Sono stati
consultati agronomi ed esperti e il comune sta aspettando l’esito di tali
consulti per intervenire. La Michetti, però, ci dice che l’intervento va fatto in periodi ben precisi, da cui desumiamo che,
non essendo in corso alcun tipo di provvedimento, il periodo non è questo.
Poi leggiamo del Comune di Sant’Elpidio
a Mare che interviene sul cimitero di Cura
Mostrapiedi dove le piante sono attaccate da un parassita chiamato piralide
del bosso. Curioso, ha lo stesso
nome di quello che ha attaccato le nostre. Il Comune di Sant’Elpidio a Mare
ha chiuso il cimitero per intervenire con urgenza cercando di salvare il
salvabile. Da noi, invece, bisogna attendere il periodo più opportuno. Da noi non è questo il periodo più opportuno.
A Sant’Elpidio a Mare, invece, sì. Ma, si sa, Cura Mostrapiedi è nell’emisfero australe mentre il nostro cimitero
in quello boreale. Il parassita che ha attaccato le siepi del cimitero
elpidiense evidentemente non è uguale al nostro, pare che sia una versione marsupiale. E poi da noi ora è
estate mentre nell’emisfero australe è inverno, per cui i periodi non
combaciano. A meno che la dottoressa Michetti non voglia illuminarci, credo che
la spiegazione più logica sia questa. O forse ne ho un’altra ma non ve la dirò.
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