Come ogni fine estate mi accingo a resocontare, in qualità di
Presidente dell’associazione Arkeo che, per prima nella storia di Montegranaro,
ha intrapreso iniziative sistematiche per la promozione turistica di
Montegranaro, l’andamento dei flussi turistici convogliati in paese per nostro
tramite. Quest’anno è più complicato perché non è facile capire quali siano i
flussi che arrivano tramite il nostro lavoro e quelli che, invece, derivino
dall’impegno del Comune che, nel frattempo, ha iniziato a occuparsi di turismo
(in modi discutibili) ma non con la nostra collaborazione.
Non sono, quindi, in possesso di numeri più o meno certi come negli
anni passati, quando i turisti che visitavano Montegranaro erano conseguenza
della nostra esclusiva promozione. Posso, però, affermare con una certa
sicurezza che il numero c’è una flessione sensibile. Nell’anno 2013/2014
avevamo sfiorato le 3000 visite tra Sant’Ugo e il paese in generale mentre ad
oggi abbiamo quasi dimezzato le presenze.
Questo è senz’altro dovuto a diversi fattori che vorrei analizzare.
Prima di tutto va considerato l’effetto novità degli anni passati, effetto che
sta gradualmente sciamando perché gli appassionati che non avevano mai visto
Sant’Ugo prima, ora in gran parte l’hanno visitata. C’è stato anche un calo
delle visite provenienti da lontano, almeno nel periodo estivo, mentre in
quello invernale continuano gli arrivi di persone dal nord Italia e dall’estero.
Potrebbe essere un segnale di un cambiamento del turismo nostrano che si sta
gradualmente concentrando sul locale.
Infine c’è il calo dell’impegno stesso di Arkeo nella promozione. È un
calo che non dipende dalla nostra volontà ma dal fatto che non si è riusciti a
creare una sinergia tra l’ente pubblico e la nostra associazione che pure opera
nel settore da anni con risultati apprezzati e con un know how acquisito e di
valore. Anzi, va detto che il Comune di Montegranaro spesso si è messo in
contrasto con le nostre iniziative creando una dicotomia con l’Archeoclub che
nulla di buono ha portato. Siamo stati costretti a ridurre lo sforzo
promozionale sul web, a congelare i rapporti di collaborazione con le
associazioni di categoria (tra l’altro danneggiate dall’uso indiscriminato di
guide improvvisate anche per iniziative a pagamento) e con le altre
associazioni a noi simili con le quali avevamo intessuto una serie di rapporti
di scambio.
Abbiamo anche ridotto gli investimenti. Come è noto Arkeo non chiede e
non ha mai chiesto sovvenzioni economiche ma ha sempre investito i propri fondi,
ottenuti con il tesseramento, le libere donazioni dei soci e le offerte dei
visitatori, nel recupero di beni culturali montegranaresi. Quest’anno abbiamo
dovuto tenere ferme le iniziative anche in funzione del fatto che le nostre
entrate derivanti dalle offerte dei visitatori sono nettamente calate a causa
delle “concorrenza” di Comune e Archeoclub.
Altro motivo per cui non abbiamo ancora destinato gli avanzi di bilancio
del 2014/15 ad alcuna opera è dovuto al giudizio negativo circa l’azione di
promozione turistica del Comune, completamente sbagliata, priva di un progetto
generale e di una visione di insieme, totalmente incentrata sull’apparenza
mediatica ma senza alcuna sostanza. Investire in un contesto di questo tipo è
impossibile. Attenderemo tempi migliori.
Luca Craia
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