La Banda, ne abbiamo parlato ampiamente in questi giorni, non va
avanti senza soldi. I costi sono elevati: ci sono gli insegnanti da pagare, gli
strumenti, le divise, le attrezzature. Se si vuole far crescere la Banda bisogna
investire e quindi servono ancora più soldi di quelli che sono stati utilizzati
fino a oggi: per aprire le porte a nuovi iscritti, cosa indispensabile se si
vuole andare avanti, visto il turn over, bisogna assumere nuovi insegnanti o aumentare
le ore di lavoro di quelli attuali, quindi costi che si impennano. Questo lo sa
bene il Direttivo, lo sa bene in Presidente e lo sanno i genitori che oggi sono
l’unico sostentamento economico dell’associazione.
Però, quando c’è da prendersi i meriti, quando c’è da attaccarsi la
medaglia al petto, c’è la fila dei fondatori, dei benemeriti, di quelli che,
senza di loro, non avevamo fatto niente. Qualcuno ha ragione a pretendere il
riconoscimento del proprio impegno, qualcun altro meno. Ha ragione Annalena
Matricardi, perché tutto è partito da lei, hanno ragione gli Amici della Musica
perché hanno dato una mano, anche se i soldi, detto per inciso, erano dell’ANCI
(Associazione Nazionale Comuni Italiani) e giunti in mano all’associazione
musicale solo perché non potevano arrivare tramite istituzioni (e comunque, oggi, non da più alcun sostegno economico fatta eccezione per pochi euro racclti in un concerto; Granarium fece di più, ma se lo sono scordati tutti), hanno ragione a
pacchi i genitori che sono gli unici che ci sono sempre stati e sempre ci
saranno.
Eppure ogni tanto ne salta fuori uno, che non c’entra niente, ma che
si assume paternità che non ha e non può avere. L’ultimo è il Vicesindaco che
proprio ieri, sulla pagina Facebook dell’Ape, ha scritto: “peccato che nel 2006 l'assessore alla cultura non era chi
hai scritto (Graziano Di Battista – nda) tu bensì il sottoscritto. Puoi
tranquillamente chiedere al sempre disponibile maestro Riccobelli chi fu il
primo a parlare di creare la Banda musicale con lo stesso ed a vedere come poter
avere dei fondi per l'acquisto della strumentazione”. Peccato che, quando fu
acquistata la strumentazione, Ubaldi non era più assessore da un pezzo ma,
probabilmente, sognava ancora di esserlo e questo spiega molte cose.
Però ora Ubaldi è Vicesindaco. Ora potrebbe
davvero aiutare la Banda a sostenersi e a crescere, non fosse altro per l’amicizia
personale tra il Presidente della stessa e il Sindaco. E invece che fa? Prima
si fa pagare l’affitto della sede (in natura, visto che il Comune non paga le
prestazioni della banda) e ora se la cava in extremis con un contributino di
1000 €, mentre distribuisce soldi a pioggia ad associazioni che organizzano
eventi a pagamento. Secondo me è davvero un manicomio.
Luca
Craia
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