La notizia più triste della giornata è che l’intervento di restauro
per il primo piano del Municipio e, quindi, del Teatro Novelli è stato
ulteriormente procrastinato, nonostante in campagna elettorale si era parlato
di priorità per questo intervento. Ricordo benissimo l’incontro che avemmo
durante la campagna elettorale nella sede di Arkeo con i rappresentanti delle
forze politiche in lizza per le elezioni, dove era presente anche l’assessore
ai lavori pubblici Aronne Perugini che prese l’impegno di intervenire con
urgenze, e lo scrisse anche nel programma elettorale. Ciononostante oggi
apprendiamo che nemmeno nel 2016 se ne parlerà, preferendo portare avanti il
progetto di abbellimento di viale Gramsci, un progetto che non pare né urgente né
lungimirante, visto che la tenuta della scarpata è ancora tutta da dimostrare.
La ristrutturazione del palazzo comunale, invece, era e rimane
urgentissima. L’ultima volta che sono entrato nel teatro Novelli c’era il
commissario e ci andai perché questi mi chiese di effettuare un sopralluogo con
l’ingegnere Alessandrini e la nostra collaboratrice Maria Letizia Vallesi,
restauratrice di pitture e interni. La situazione già allora era gravissima,
con infiltrazioni d’acqua sulla volta in camorcanna già allora piuttosto gravi.
Non oso pensare come possa essere lo stato attuale delle tempere del teatro,
ora che sono passati più di due anni.
Leggere, quindi, che la volontà è quella di trasformare l’ex teatro in
sala del Consiglio Comunale fa sorridere amaramente: se i tempi sono questi
faranno il Consiglio Comunale all’aperto, altro che nel teatro. Il tetto verrà
giù e, con esso, gli splendidi decori del teatro ottocentesco. Parole al vento,
promesse sprecate.
Luca Craia
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