Somiglia tanto alla scena di quando eravamo ragazzi e c’era quello che
portava il pallone e voleva comandare lui e, se non riusciva nel suo intento,
se ne andava portandosi via il pallone. Solo che, nel nostro caso, il pallone
non è suo. Il Sindaco di Montegranaro probabilmente non si sta rendendo conto
dell’immensa figuraccia che sta facendo con i suoi concittadini comportandosi
in maniera così puerile nella questione “presepe”. Che poi, perché debba
esistere una questione presepe, lo sa solo Dio e forse neanche lui. Quando si
fa qualcosa di buono per la propria città alla fine certi tatticismi, certe
prese di posizione sterili, certe stupidaggini dovrebbero passare in secondo
piano. Ma così non è.
Le sta inventando tutte, Ediana Mancini, pur di mettere i bastoni tra
le ruote all’organizzazione del presepio. Dopo aver cercato, con una manovra
goffa e impacciata, di prenderne il controllo tramite la creazione di un’assurda
consulta delle associazioni, alla quale hanno aderito solo quelle già allineate
(allineate, termine desueto molto in voga durante la guerra fredda, pensa te),
ora ci prova con la logistica, accampando scuse di una puerilità disarmante,
così evidente che a rimarcarla mi sento stupido.
Il problema, ora, sarebbero i parcheggi: due giorni di parcheggi
vietati in piazza Mazzini. Si preoccupa dei disabili, in questo caso, il
Sindaco. Non se ne preoccupa quando i loro posti sono sistematicamente occupati
da non disabili in ogni luogo del paese, Si preoccupa per i residenti che non
possono parcheggiare sotto casa, ma non se ne preoccupa quando accade la stessa
cosa, ma per un’intera settimana, a giugno per Veregra Street. SI preoccupa di
uffici comunali costretti a stare aperti in giorni festivi per consentire la
realizzazione del presepio, dimenticando che il censimento di Erode è avvenuto
2015 anni fa, quindi l’anagrafe la possiamo anche tenere chiusa, semmai serve
qualcuno (pochi) che dia una mano, un piccolo investimento da parte del
Comune per una bella cosa per la città.
Si preoccupa, il Sindaco. Ma non per le cose che dice. Si preoccupa perché
nella sua mentalità (e in quella del resto della Giunta, mi pare di capire, altrimenti qualcuno la farebbe ragionare) non riesce a concepire
che qualcuno si dia da fare solo per il piacere di fare una bella cosa, senza
ritorni di sorta. Evidentemente nel suo modo di concepire l’impegno pubblico
deve esserci per forza un tornaconto, altrimenti che lo fai a fare? E allora
eccola qua che si affanna, scrive, la vedo agitatissima per questa cosa che non
riesce a controllare, che non capisce. E, invece di gioire dell’impegno di
tanti Montegranaresi, tutti a remare nella stessa direzione, si arrovella per
trovare il sistema, se non per fermare tutto, per rendere le cose difficili,
magari per minare la riuscita dell’impresa.
Politicamente è un atteggiamento suicida. Il presepe è molto amato a
Montegranaro e mettersi di traverso per impedirne o rendere difficoltosa la
realizzazione non ha un grande ritorno di immagine, per parlare in termini a
lei ben comprensibili. E, tornando alla metafora iniziale, se si va via
portandosi dietro il pallone, bisogna ricordarsi che sugli spalti c’è un bel
pubblico che ci potrebbe rimanere molto male.
Luca Craia
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