Erano partiti sparati, pronti a dare battaglia e a prendersi la rete a
colpi di comunicati, filmati, rapporti diretti col cittadino. In poco più di un
anno dobbiamo registrare la debacle totale dello schieramento che governa
Montegranaro sulla linea della comunicazione tramite web. Eppure ci avevano
puntato davvero, spinti dall’entusiasmo del giovane assessore Basso (quello
alto) e supportati da una riscoperta passione per il social network da parte
del vicesindaco. Poi la resa. Va anche detto che, se una parte dell’alleanza
accelerava per la comunicazione di nuovo tipo, c’era anche una parte che
frenava a dir poco: Perugini ha un profilo Facebook ma non lo usa quasi mai (e
quelle poche volte che lo usa farebbe meglio a non farlo), Beverati si è sempre
detto scettico, non scrive niente su Facebook e si limita a farsi gli affari
degli altri girando per i profili altrui. La Sindachessa su Facebook non c’è
proprio, ben rappresentata, però, dal Principe Consorte che ne ha fatto largo
uso per poi disintossicarsi (grazie a Dio) in tempi più recenti.
Chi non ricorda la dichiarazione di intenti tramite filmato postato su
Youtube i primi giorni dopo l’insediamento? E chi dimentica l’uso e l’abuso di
ashtag durante l’iniziativa “Puliamo il Monte”? La pagina ufficiale di Comune
doveva essere una specie di speaking corner ma oggi è diventata il deserto del
Gobi. Il sito web del Comune, in particolare la sezione segnalazioni, sulla
quale si fece tanta propaganda, è miseramente fallita sommersa dalle tante
lamentele dei cittadini.
Intanto il vicesindaco, dopo aver utilizzato Facebook per farci capire
bene che pasta d’uomo sia, con profusione di insulti e improperi contro chi
osasse criticare, oggi parla solo di pallone, di santi patroni e di pulmini
gialli, a caccia di quei“like” dei quali, come sappiamo, è ghiotto.
Probabilmente qualcuno gli ha fatto comprendere che, con la sua azione “social”, stava facendo un sacco di danni e così il buon Ubaldi si è ravveduto e ora fa il pio
virtuale. Basso (quello alto) non utilizza la sua pagina per fare politica,
sbagliando, secondo me, perché se fai politica o la fai o non la fai. A
Perugini sono saltati i nervi un paio di volte e ora si è ritirato in un monastico silenzio, stesso
silenzio che regna sul profilo di Beverati, un silenzio che non significa
inattività: se scrivi qualcosa contro di loro lo sanno prima ancora che hai
messo l’ultimo punto a capo. Infine, il
Principe Consorte, tace a fasi alterne, ma ha sempre spostato poco.
Eppure la comunicazione social dovrebbe essere molto curata al giorno
d’oggi, specie da chi ha fatto dichiarazioni circa la partecipazione dei
cittadini, l’ascolto, l’apertura. Parole. I fatti dimostrano che la
partecipazione non c’è e che l’apertura ce la possiamo sognare. A prova di
questo, appunto, l’uso (o il non uso) del mezzo di comunicazione più aperto e
popolare che però ha un difetto: non ha filtri. Quindi le critiche non si
possono nascondere. Da qui la resa di Montegranaro Riparti nel mondo dei social. Si torna alla politica di staliniana memoria.
Luca Craia
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