Non si tratta di atti vandalici. Lo sfascio compiuto da uno o più
ignoti selvaggi sul prato del nuovissimo giardino di viale Gramsci non è opera
di un vandalo ma di un normalissimo e incivilissimo cittadino che è abituato a
fare così, così ha sempre fatto e così sempre farà. In quell’angolo di viale
Gramsci ne macchine hanno sempre parcheggiato: solo che prima mettevano le
ruote sul marciapiede, ora le mettono sul prato. Essendo il prato decisamente
più cedevole del marciapiede il risultato è quello illustrato sensazionalisticamente
dal giornale. Ma non c’è nulla di sensazionale: non è un atto vandalico, è un
atto di ordinaria inciviltà, che deriva da una diseducazione che perdura da
anni e che fa si che alcuni (pochi, ma molto evidenti) Montegranaresi siano
convinti di poter fare come gli pare in barba al rispetto per gli altri e per
il bene comune, nonché delle regole del vivere civile e delle leggi. Si fa così
da sempre, non c’è niente di nuovo.
Però è singolare la reazione del Comune che dichiara il pugno di ferro
(ora? E fino a ora dive siete stati?) e promette di “fare uno sforzo per
installare un palo con una telecamere che copra anche quella zona”. Come
sarebbe? C’è un cartello con scritto “area videosorvegliata” ma ci sono delle
zone scoperte? Ma questo piano di sicurezza fa acqua da tutte le parti,
scusate. Come sarà che ogni volta che serve una telecamera o non c’è o non
funziona?
Luca Craia
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