Peppe era un omone che faceva
l’elettricista. Peppe era socialista dalla nascita, figlio di un socialista
storico del paese che fu amico del senatore
repubblicano padre della patria e costituente. Certo che, negli anni in cui è
ambientato questo aneddoto, non era propriamente a suo agio tra i craxiani, ma
lui il garofano lo aveva nel sangue e non poteva lasciarlo, Craxi o non Craxi.
Così rimase socialista anche quando il partito deviò verso un certo liberismo
che poco si sposava con tutto ciò a cui credeva Peppe.
All’angolo di piazza Mazzini
c’era la sezione socialista e, due porte dopo, quella del Partito Repubblicano
di cui ero stato da poco eletto segretario cittadino. I due partiti avevano
governato il paese insieme per tutti gli anni ottanta ma, già nel ’90 vicende
politiche complicate avevano fatto sì che si ritrovassero uno in maggioranza e
uno all’opposizione. Così, considerandosi vicendevolmente non proprio dei
traditori ma qualcosa di simile, ci si guardava un po’ storto e, quando
capitava che ci fossero delle riunioni concomitanti, nonostante la vicinanza
delle sedi, ci si evitava come la peste.
La sezione repubblicana aveva in
vetrina un’insegna luminosa quadrata con rappresentata l’edera che, però, non
si accendeva più da tempo immemorabile perché c’era un contatto che non
funzionava da qualche parte e nessuno sapeva metterci le mani. Una sera che ero
solo fuori della sezione ad aspettare che arrivassero gli altri del direttivo
per iniziare la riunione passò Peppe che disse: “Ma di che razza di partito
scalcinato ti sei fatto eleggere segretario che manco vi funziona l’insegna”.
In effetti, la loro, fatta come la nostra ma raffigurante il garofano, era
bella e accesa tutte le sere. Risi e risposi che non funzionava e che non
potevo farci nulla. E Peppe: “famme vedè” ed entrò nella sezione “nemica”
estraendo dalla tasca posteriore dei jeans un piccolo cacciavite. Si mise ad
armeggiare con la spina e la presa, smontò il tutto, lo rimontò e, in men che
non si dica, l’edera brillava né più né meno come il garofano poco più avanti.
Ero un po’ confuso perché non mi aspettavo un intervento tecnico gratuito ed
estemporaneo da parte di un nemico socialista e dissi a Peppe che non sapevo come
ringraziarlo. Egli, con la faccia imperturbabile che lo contraddistingueva e la
sua voce ben impostata rispose: “Vedi? Questo è quello che intendo io per
socialismo”.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento