Bella mossa, quella di ViviAmo Montegranaro, nel presentare prima di
tutti un’interrogazione per fare chiarezza sulle parole pesanti di Beverati sul
caso Calepio, pronunciate durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale. Un
atto politico dovuto sia perché quanto detto dall’assessore al centro storico,
commercio, sviluppo economico eccetera eccetera è molto grave, sia perché,
subito dopo, molti, anche nello stesso Consiglio Comunale, hanno visto, anche
con qualche malizia, in Gismondi una delle figure a cui, probabilmente,
Beverati si riferiva.
Con questa mossa, quindi, Gismondi si smarca e fuga molti dubbi perché
ora Beverati, dovrà presumibilmente dire al Consiglio a chi si riferisse.
Gismondi, quindi, in questo modo lancia un messaggio chiaro: non ho nulla da
temere. Nel clima di dietrologia, in cui si è sempre alla ricerca di un
colpevole con maggiore impegno rispetto a quello profuso per la ricerca delle
soluzioni, questo può essere un modo per fare un po’ di chiarezza, in attesa
che i Cinquestelle portino a termine quanto hanno dichiarato di voler fare,
ossia portare la questione davanti alla magistratura.
Esiste, però, anche la possibilità che sia tutta una bolla di sapone e
che Beverati, in realtà, non volesse far altro che attirare l’attenzione su di sé,
cosa che lo appassiona molto, viste anche le numerose quanto inconsistenti
uscite sui giornali che caratterizzano la sua azione amministrativa e che ne rappresentano
l’unico risultato apprezzabile. Nel qual caso sarà un bel problema spiegare al
Consiglio Comunale, che glie ne chiede conto, cosa intendesse dire esattamente.
Luca Craia
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