Erano le 7 e 35 di sera quando la
musica del Tg1 interruppe la trasmissione di Carlo Conti e la faccia di
Giorgino fece capolino dal televisore, più pallida
e smunta del solito, per annunciare che da lì a tre giorni ci sarebbe stata la
fine del mondo. Si aprirono così i tre giorni più strambi della storia, anche
perché dopo quelli non ce ne sarebbero stati altri.
I prudenti in auto toccarono i
200 all’ora.
Quelli che andavano sempre veloce
si schiantarono.
I sinceri cominciarono a mentire,
ma non se ne accorse nessuno.
I mentitori cominciarono a dire
la verità e presero un sacco di botte.
Gli sfaticati si misero a
lavorare e fecero un sacco di danni.
I mariti fedifraghi tornarono
dalle mogli con la coda tra le gambe.
Le mogli tradite andarono
finalmente a letto col postino e i mariti le trovarono nel mezzo dell’amplesso.
Le vergini persero la verginità
in massa, e parecchie volte.
Quelli a dieta svaligiarono i
supermercati.
I ladri restituirono la refurtiva.
I derubati regalarono la
refurtiva ai poveri.
I poveri la rivendettero ai
ladri.
I pescatori andarono a sciare,
gli alpinisti a nuotare ma annegarono.
I peccatori andarono a
confessarsi e non trovarono il prete.
I politici corrotti si pentirono
e confessarono tutto.
I politici corrotti confessarono
tutto e furono perdonati.
I politici corrotti furono
perdonati e poi lapidati sulla pubblica piazza.
Gli sfaticati vennero a pulire
quello che restava dei politici corrotti.
I soldati disertarono in massa e finalmente
ci fu la pace nel mondo.
I dittatori diedero la libertà ai
loro popoli.
I popoli liberati impalarono i
dittatori.
Gli ex fumatori ripresero in
massa a fumare.
E il mondo finì così, in
un’immensa nube di fumo di sigaretta.
Luca Craia
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